Anna Cherubini, scrittrice e sceneggiatrice di successo nonchè sorella di Jovanotti ha pubblicato lo scorso 22 marzo il nuovo libro “Diventeremo Amiche” per Solferino nel quale racconta un’inedita Emanuela Orlandi.

Oggi l’autrice sarà ospite a La Volta Buona, in onda a partire dalle 14:00 su Raiuno dove si racconterà in un’intervista alla conduttrice del talk, Caterina Balivo. Nata a Roma nel 1969, laureata in lettere e diplomata in sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha studiato pianoforte sostenendo esami a Santa Cecilia. Ha vinto il Premio Solinas sezione Storie nel 2005. Ha lavorato come sceneggiatrice in varie fiction italiane, Elisa di Rivombrosa, La Nuova Squadra, I Delitti del Cuoco, e nelle soap Vivere, Centovetrine, Sottocasa, Agrodolce e per Un Medico in famiglia 8.

Anna Cherubini sulla sparizione di Emanuela Orlandi

Anna Cherubini

Ha pubblicato il romanzo “i Liceali 2”  e  “Noi non ci lasceremo mai” con Federica Lisi, Mondadori, Ha collaborato a corti, sceneggiature e proposte di serie insieme a registi e altri sceneggiatori. Sta lavorando nella fiction “un passo dal cielo” e lavora come Ghost Writer per la Rizzoli e la Mondadori.  Ama la musica classica e i romanzi rosa, le commedie sentimentali, il cinema italiano, i film che hanno donne per protagoniste.
Le piace cucinare cene per gli amici, fare tardi la sera, andare a correre, leggere tutte le novità in uscita, e stare a Roma. Non ama la campagna, il silenzio e tutti quegli aspetti della vita che stanno “troppo in ordine” (cercare un documento o un piccolo oggetto dentro casa sua è un’impresa piuttosto ardua!). Attualmente vive a Cortona paese natale dei genitori insieme ai suoi figli,

Sulle pagine del Fatto Quotidiano aveva raccontato del momento nel quale apprendeva della sparizione di Emanuela Orlandi che ha ispirato il suo ultimo libro Diventeremo Amiche: “Sapemmo di Emanuela da mio padre, pensammo subito a un rapimento. Quell’anno sparivano molte ragazze dal centro di Roma, si parlava di tratta delle bianche, sentivamo spesso questa frase, era un’idea diffusa e me lo diceva spesso anche mia madre. Nel nostro palazzo di parlava sempre di lei dopo quel giorno. La sentivo vicina, mentre andavo alla Ludovico da Vittoria e calpestavo gli stessi sanpietrini che mi portavano lì, in Sant’Apollinare

Successivamente al posto della Orlandi è proprio la Cherubini a subentrare al suo posto nella scuola. Riguardo al suo ingresso ed all’analisi della figura di Emanuela dal punto di vista mediatico aveva aggiunto: “Quell’ambiente così austero mi inquietava, mi sentivo a disagio. Non c’era spazio per il confronto, sembrava vietato discutere. Per fortuna il mio liceo, il “Virgilio” era tutt’altro ambiente, molto di sinistra, pieno di punk e rockettari. Emanuela era diversa, voleva solo suonare, pensava solo alla musica e del resto se ne fregava. Non si parla mai di lei come una ragazza, l’indagine ha preso il sopravvento in una gara di scoop”. Fonte Il Fatto Quotidiano

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