Annie Lennox, un’icona femminista

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Di Redazione Metropolitan

Annie Lennox è un’artista amata e ricordata perché ha fatto della sua voce non solo uno strumento musicale dal timbro straordinariamente graffiante e comunicativo, bensì perché ha scelto di usare la forza della voce anche come strumento di divulgazione di una mentalità aperta e avanguardista.

Definita un’icona androgina per il suo look personalissimo, è in prima fila nel supportare il femminismo globale. Partecipa attivamente a campagne di beneficenza e a battaglie per cause umanitarie. E’ inoltre attiva e impegnata politicamente. Una donna dalla personalità forte e tenace. Una volontà di lottare senza paura e senza farsi fermare da nessun ostacolo.

Un video per supportare il femminismo

Annie Lennox è un simbolo fondamentale per il superamento del concetto di differenza di genere. Lo divenne già negli anni ottanta: fortemente avanguardista come visione della vita, rifiutava apertamente gli stereotipi di genere. Annie Lennox e la sua ONG The Circle hanno girato, in partnership con Apple Music, un breve video a supporto del cosiddetto Femminismo globale che, ponendo l’attenzione sulle ingiustizie di diverso genere subite ancora oggi da milioni di donne in tutto il mondo, denuncia la gravità della questione.

La cantante e attivista inglese ha coinvolto nel progetto molti artisti. Da Mary J. Blige a Dua Lipa, da Ed Sheeran a Paloma Faith, che appaiono nel video denunciando situazioni di disuguaglianza e di ingiustizia legate all’universo femminile. Un importantissimo segnale di rivolta. Un messaggio in cui impellente si sente il bisogno di una repentina storicizzazione e di un urgente cambiamento del costrutto sociale e dell’apparato istituzionale che ancora sono troppo vergognosamente retrogradi.

Annie Lennox, dalle band alla carriera solistica 

Dalla critica venne definita negli anni Ottanta come “la Grace Jones bianca“, proprio a causa del suo look innovativo che all’epoca fece scalpore. Annie Lennox fu la leader della band new wave The Tourists, dal 1977 al 1980. Uno dei membri della band era il chitarrista Dave Stewart, con cui ebbe una relazione e con cui poi in seguito formò gli Eurythmics, band che sarà attiva fino al 1991 (eccetto per una breve parentesi nel 1999, quando tornarono con l’album “Peace”). La band produrrà alcuni brani che rimarranno incisi nella storia, come “Sweet dreams (are made of this)” o “Would I lie to you?”.

In quegli anni Annie portò a compimento il suo stile provocatorio e la sua personalità artistica si definì appieno. Dopo che la band si sciolse, infatti, continuò a perseguire la strada della musica con la carriera solistica, grazie alla quale ottenne enorme successo. Molte delle sue canzoni divennero celebri. Con “Into the west”, ad esempio, vincerà anche l’Oscar per la migliore canzone del 2004, poiché faceva parte del film “Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re”. Un’altra stupenda creazione è anche la reinterpretazione di “Dido’s lament”, un’aria di Purcell tratta dall’opera Dido e Enea, che Annie ha saputo rendere in modo sublime.

Per un mondo migliore

Annie Lennox- photo credits: smoothradio.com
Annie Lennox- photo credits: smoothradio.com

In seguito alla sua instancabile attività costituita da campagne di beneficienza e campagne per la difesa delle cause umanitarie, dieci anni fa Annie Lennox è stata nominata Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla Regina Elisabetta II. Da sempre attivista politica e testimonial per svariate raccolte fondi, è altresì impegnata nella lotta all’HIV in Africa. Sostiene inoltre Amnesty International e Greenpeace, a cui donò con Dave Stewart tutti i proventi del Peacetour 1999 degli Eurythmics.

Consistente è, ancora, il suo impegno per la democrazia del Tibet. Nel 2007 ha fondato poi The SING Campaign, organizzazione dedicata alle donne e ai bambini colpiti dall’AIDS. Una donna che si è spesa e che continua a spendersi per cercare di migliorare la qualità della vita in un mondo che definiamo spesso marcio e corrotto: un veicolo di speranza e un incoraggiamento a fare sempre di più e sempre meglio poiché, se tutti fossimo come lei, sicuramente il volto del nostro pianeta apparirebbe oggi più roseo.

Giulia Scialò

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