Nello spazio di LetteralMente Donna una donna eccezionale che ha saputo esprimere al meglio quell’ideale decantato dal primo femminismo vivendo una vita emancipata e indipendente. Il suo nome è Annie Oakley e questa è la sua storia.

Annie Oakley, il primo femminismo

LetteralMente Donna è dedicata ad Annie Oakley, fonte triesteallnews.it
Annie Oakley, fonte triesteallnews.it

“Punta al massimo, e ci arriverai. Non la prima volta, non la seconda, e forse nemmeno la terza. Ma continua a fare del tuo meglio e a mirare in alto, perché solo con l’allenamento puoi raggiungere la perfezione. Alla fine, raggiungerai il successo”. Sono parole queste, come riportato da National Geographic, che avrebbe detto Annie Oakley e che ci prefigurano il carattere di una donna forte, indipendente e agguerrita. L’esatta incarnazione dei quei valori affermati nella “Declaration of sentiments” redatta durante il primo Congresso sui diritti della donna del 1848 in cui si rivendicava per essa l’indipendenza economica e più libertà in un secolo in cui l’uguaglianza di genere non esisteva. Per questo la Oakley che ha saputo farsi strada nella vita e nello star system è diventata un modello per le generazioni successive.

L’infanzia

Uno dei fattori che ha aiutato Annie Oakley, al secolo Phoebe Ann Moses, è stata l’educazione quacchera da lei ricevuta. Un credo che predicava l’eguaglianza sociale per ogni individuo. Un fatto che l’ha aiutata non poco quando sin da piccola ha dovuto cavarsela con le proprie forze. Il padre infatti morì quando aveva cinque anni e fu in quel tempo che cominciò a cacciare selvaggina per sfamare la famiglia da prima tendendo trappole agli animali poi usando le armi da fuoco paterne dimostrando subito un’innata propensione per esse.

Infine, dopo la morte del patrigno nel 1870, venne affidata a soli 10 anni ad una fattoria vicina alla sua casa come collaboratrice. La vita lì pe la Oakley divenne presto una vera e propria schiavitù da cui riuscì a fuggire solo qualche anno più tardi. Dopo la fuga iniziò mostrare tutta la sua determinazioni mettendo su con hotel e ristoranti un commerciò di selvaggina da lei cacciata con i cui guadagni riuscì ad estinguere il mutuo della casa della madre.

La svolta del 1875

Nel 1875 l’abilità nel tiro con il fucile cambiò per sempre la vita di Annie Oakley. In quell’anno infatti, mentre era in visita dalla sorella a Cincinnati, partecipò ad una gara di tiro al bersaglio con un tiratore di vaudeville di nome Frank Butler. La Oakley non solo vinse la gara ma conquistò anche il cuore di quest’uomo che un anno dopo la sposò e cominciò a farla esibire fino ad entrare nel Wild West Show di Buffalo Bill.

La cosa più incredibile per l’epoca era il fatto che lui le facesse da agente mentre lei si esibiva cavalcando e nel tiro al bersaglio conquistando diversi record. Il tutto senza mai abbandonare quel contegno richiesto alle donne del suo tempo. Ben presto la Oackley acquisì fama internazionale arrivando ad esibirsi nel 1887 a Londra per il giubileo d’oro della regina Vittoria. Narrano le cronache mondane che il principe Edoardo le chiese un appuntamento dopo lo spettacolo definendola una “meravigliosa piccola ragazza”.

Le attività filantropiche e in sostegno delle donne

Durante la sua vitta Annie Oakley si dedicò a diverse attività filantropiche ad esempio in favore di orfanotrofi e della Croce rossa. In particolare la Oakley si dedicò alle donne incoraggiandone il possesso di armi da fuoco per difesa personale ed insegnandone l’uso ad almeno 15000 favorendo l’ingresso femminile nei circoli di tiro al bersaglio. Scrisse inoltre una lettera al presidente degli Stati Uniti William McKinley proponendo di organizzare per la guerra ispano-americana un gruppo di 50 tiratrici scelte. Lo stesso fece con il Segretario per la guerra nel 1917 affermando di poter “garantire il servizio di un reggimento di donne che opereranno per la sicurezza nazionale. Ognuna delle quali è in grado di sparare e lo farà, se necessario”. In entrambi casi non ebbe una risposta positiva ma dette comunque il suo contributo raccogliendo fondi per la croce rossa e dimostrazioni di tiro presso basi americane.

Stefano Delle Cave

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