Gli hacker del gruppo Anonymus hanno attaccato nella notte tra domenica 13 e lunedì 14 il sito della filiale tedesca della Rosneft, colosso petrolifero russo. L’attacco causato dal collettivo di hacker ha causato danni ingenti e, come dichiarato da loro stessi tramite Twitter, sono stati in grado di trafugare oltre 20 TB (Terabyte) di dati. Gli hacker, inoltre, hanno dichiarato di aver cancellato tutti i dati di oltre 59 smartphone e Pc dei dipendenti e dirigenti dell’azienda.
Anonymus: tutti gli attacchi alla Russia dall’inizio della guerra
Già nelle ore successive all’invasione Ucraina, il collettivo Anonymous aveva dichiarato guerra alla Russia tramite un video su Twitter e annunciando una serie di attacchi contro i siti delle istituzioni e delle aziende del paese russo. Il collettivo parla al mondo attraverso un uomo incappucciato e col volto coperto dalla celebre maschera di Guy Fowks. Da allora attacchi coordinati e rivendicazioni su Twitter si sono moltiplicati. Anche il Governo Ucraino, dopo l’ingresso dei militari russi, aveva lanciato un appello ad Anonymus, con l’obiettivo di creare una rete di volontari sia per operazioni di difesa delle infrastrutture informatiche, sia per operazioni di controffensiva.
Sono stati circa 2.000 i siti colpiti finora, ma il calcolo è per forza approssimativo poiché chiunque può rivendicare a nome del collettivo degli attacchi informatici. Tra quelli che hanno fatto più clamore ci sono stati quello del 26 febbraio, che ha messo giù il sito del Cremlino, quello della Difesa di Mosca e che ha hackerato il sistema televisivo russo mandando in onda, su tutti i canali, musica ucraina e immagini di guerra, per combattere quella che è la propaganda russa, il 2 marzo con l’attacco al sito dell’agenzia spaziale russa, Roscosmos e sempre il 2 marzo il collettivo ha pubblicato documenti che mostravano che l’attacco russo fosse stato deciso e approvato il 18 gennaio e con una mappa piuttosto dettagliata dell’invasione e poi nell’ultima settimana ha reso irraggiungibili diverse testate giornalistiche russe e agenzie di stampa, fino ad arrivare all’attacco di domenica notte al sito Rosneft.
L’attacco all’azienda si immagina sia stato fatto poiché le filiali internazionali della Rosneft non sono finite nella lista delle aziende russe sanzionate. Inoltre nel consiglio di sorveglianza della Rosneft siede anche Gerhard Schroeder, ex cancelliere tedesco. Ed è proprio Schroeder che è finito al centro delle critiche di Anonymous per i suoi rapporti con la Russia e Putin. E’ da qui nasce la vendetta privata di Anonymous, che non intende fare sconti alle aziende e ai personaggi considerati più vicini al Cremlino.
Matteo Salvatore
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