Anti-dive Aprilia: la soluzione che intimorisce

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Di Redazione Metropolitan

Anti-dive Aprilia – La nota casa motociclistica italiana ha da poco brevettato un nuovo sistema di anti-dive. Aprilia si è ispirata al vecchio antiaffondamento, allora idraulico o a bielletta, presente sulle 500 2T degli anni ’80; vediamo insieme come è stato riadattato.

Anti-dive Aprilia – Le origini

Le forcelle anti-affondamento vennero sviluppate per la prima volta intorno agli anni ’80 proprio per cercare di smorzare la corsa della sospensione durante la frenata. Per ottenere tale effetto i meccanici potevano intervenire in due modi: si poteva agire sull’idraulica, andando ad irrigidire la sospensione attraverso una valvola posta sulla parte superiore della forcella, oppure si poteva utilizzare un sistema meccanico che prevedeva l’utilizzo di una bielletta. Come?

Anti-dive Aprilia
La Kawasaki KR 500 GP di Kork Ballington con il sistema antiaffondamento – Photo Credit: Kork Ballington Official Facebook Page

La pinza del freno veniva direttamente fissata sulla piastra della forcella attraverso una bielletta che, in caso di frenata, permetteva alla morsa stessa di ruotare nello stesso senso della ruota. Grazie alla forza di attrito dinamico prodotta con il disco, tale bielletta, spostata dalla pinza, spingeva delle piastre verso l’alto andando a “bloccare” l’affondamento del forcellone. Se invece la moto non era in fase di frenata ed incontrava un avvallamento, la forcella era in grado di muoversi liberamente, ammortizzando così le asperità del terreno poiché non bloccata dalle piastre.

Anti-dive Aprilia
Marco Lucchinelli nel 1982 sulla sua Honda con il sistema anti-dive “Honda TRAC” – Photo Credit: Marco Lucchinelli Official Facebook Page

Molto presto però questo progetto venne abbandonato, gli svantaggi erano maggiori rispetto ai benefici. E’ vero che c’era un minor trasferimento di carico, ma la forcella in questo modo non riusciva a seguire (sempre in fase di frenata) le asperità del terreno. Ciò comportava una perdita di aderenza in percorrenza curva, in quanto lo pneumatico, così fortemente sollecitato, rimbalzava letteralmente contro i dossi e altresì accentuava le irregolarità del manto.

Anti-dive Aprilia – Il funzionamento

Finalmente Aprilia è riuscita ad ovviare a tutti i problemi riscontrati in quei rozzi meccanismi. Il sistema appena brevettato si “attiva” sempre durante l’azione frenante; la pinza è montata su una staffa “mobile”, soggetta a leggeri spostamenti angolari. In caso di frenata (sempre grazie all’attrito causato dal contatto pasticca-disco), essa ruoterà in senso antiorario di pochi gradi rispetto al perno della ruota anteriore, generando così una forza opposta rispetto a quella di affondamento della forcella. Ciò contrasterà progressivamente, anche grazie all’utilizzo di una camma e di un profilo scanalato, lo scorrimento dell’ammortizzatore verso il basso generando appunto il fenomeno di “anti-affondamento”. Vicino la pinza è presente anche un rullo che permetterà di regolare i vari livelli “anti-dive”. Nel brevetto si parla poi di alcuni aspetti che prevedono l’annullamento di giochi e vibrazioni grazie all’utilizzo di alcune molle di richiamo.

Anti-dive Aprilia
Foto della componentistica dell’Anti-dive Aprilia – Photo Credit: Espacenet.com

Anti-dive Aprilia – I vantaggi

Con questa nuova invenzione sarà quindi possibile gestire il carico in frenata; un vantaggio non da poco visto che molte moto trovano parecchia difficoltà nello gestire la “percorrenza curva”. Non da meno è stata la Ducati, anch’essa ha sviluppato un sistema che andrà ad agire sulle sospensioni; si tratta dell’ormai ben noto Hole-Shot 2.0. Questo nuovo sistema agirà prevalentemente sul retrotreno della moto tenendola “abbassata” in uscita curva; in questo modo il carico sul posteriore aumenterà poiché cambierà il centro di gravità. Ciò permetterà alla moto di scaricare al meglio i circa 300 cavalli, aumentandone quindi la motricità in fase di accelerazione.

Anti-dive Aprilia
Foto della componentistica dell’Anti-dive Aprilia – Photo Credit: Espacenet.com

Questa è una vera e propria evoluzione della ciclistica, siamo convinti che presto tutte le case motociclistiche adotteranno questo nuovo modello di gestione della frenata. Siamo pronti a vedere una nuova MotoGP, siamo pronti ad assistere ad un incremento prestazionale come non si vedeva ormai da anni. Complimenti ad Aprilia (e alla Ducati).

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Andrea Perfetti