Lo scorso 3 agosto nella casa di Latina, si è spento lo scrittore “fasciocomunista” Antonio Pennacchi. Lui, vincitore del Premio Strega con “Canale Mussolini“.
Antonio Pennacchi, il Premio Strega “fasciocomunista”
Si è spento all’età di 71 anni lo scrittore Antonio Pennacchi, fervido attivista politico prima tra le fila del MSI e poi tra quelle del Partito marxista-leninista italiano. È il 1983 quando si laurea in Lettere e filosofia. Da lì in avanti si dedicherà alla carriera di scrittore, mantenendo costantemente un piglio critico-politico. Nel 1995, il debutto con “Mammut“, a cui segue la stesura di “Palude. Storia d’amore, di spettri e di trapianti“. Nel 2003 pubblica “Il fasciocomunista. Vita scriteriata di Accio Benassi” un romanzo autobiografico, dal quale trarrà ispirazione la pellicola di Daniele Lucchetti, “Mio fratello è figlio unico“. Del 2010, invece, “Canale Mussolini“, con il quale si aggiudicherà il Premio Strega. E ancora: “Storia di Karel (2013)”; “Camerata Neandertal. Libri, fantasmi e funerali vari (2014)”; “Canale Mussolini. Parte seconda (2015)”; “Il delitto di Agora (2018)” ed il recente “La strada del mare (2020)”.
Annagrazia Marchionni
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