“Apes Revolution”: Il Pianeta delle Scimmie di Matt Reeves – Recensione

Candidato agli Oscar per i migliori effetti speciali e grande successo al box office, ”Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie” è un film di fantascienza del 2014 diretto da Matt Reeves (anche regista del sequel “The War – Il pianeta delle scimmie” del 2017) con sceneggiatura di Amanda Silver, Rick Jaffa e Mark Bomback adattata dall’omonimo romanzo di fantascienza scritto nel 1963 da Pierre Boulle, che ha dato origine a una vera e propria serie cinematografica. Si tratta dell’ottava trasposizione in ordine cronologico e seconda della serie reboot cominciata nel 2011 con “L’alba del pianeta delle scimmie”, cui si ricollega, ambientando la storia dieci anni dopo gli eventi dell’ultimo film.

"Apes Revolution - Il Pianeta delle Scimmie" di Matt Reeves
Apes Revolution – Il Pianeta delle Scimmie” di Matt Reeves

“Apes Revolution” – Trama del capolavoro

Siamo nel 2026, a distanza di dieci anni dai violenti scontri del Golden Gate di San Francisco, le scimmie geneticamente evolute, guidate da Cesare, il loro provvidenziale leader, si sono rifugiate nella foresta di Muir, appena fuori città dove torna ad espandersi in tutto il Pianeta il virus progettato per combattere la malattia dell’Alzheimer, testato sui primati dal giovane scienziato, Will Rodman, rivelatosi mortale per l’uomo e in grado di potenziare l’intelligenza delle scimmie, decimando la popolazione umana e portandola sull’orlo dell’estinzione.

Le scimmie di “Apes Revolution” non hanno bisogno di niente: luce, energia; ciò le rende più forti dell’essere umano ma entrambi legati da un solo valore: la famiglia. Alla fine del film, sembra che la guerra su vasta scala tra le scimmie e l’umanità sia inevitabile.

Apes Revolution – Il Pianeta delle Scimmie” – Trailer Ufficiale

Matt Reeves: “Federico Fellini mi ha ispirato”

Il regista che mi ha ispirato di più? Il mio idolo, Federico Fellini“. Questa la dichiarazione che non t’aspetti di Matt Reeves, il regista di quello che si annunciò come uno dei blockbuster americani. Il film infatti, sottolinea una riflessione sui meccanismi della violenza e sul confronto tra comunità.

Non esseri viventi ad averne la peggio, ma idee e ideali per i quali combattere e spendere la vita. Due famiglie specularmente contrapposte, i primati e gli umani. Una parte di essa vuole la pace e la convivenza con l’altro: Il diverso, spendendosi affinché l’integrazione sia compiuta e la pace, garantita. Dall’altro lato, una fazione che cerca la supremazia assoluta, l’affermazione della specie, il potere e il comando non esitando a ricorrere al più antico strumento inventato: la guerra.

“Dawn of the Planet of the Apes” Premiere

5 curiosità che non sai sul film

1 – “Il Pianeta delle scimmie” si fonde con la “Storia”. Sebbene influenzato dai film precedenti originali, “Apes Revolution“, rivela differenze fondamentali: nella vecchia serie, le ansie da Guerra Fredda pervadono i film concentrandosi su questioni razziali durante l’era dei diritti civili degli anni ’60 e dei primi anni ’70, presentando un’allegoria tra bianchi e neri; questioni totalmente dimenticate nell’ottavo film della serie dovute all’indebolimento e alla caduta dell’Unione Sovietica una generazione fa, sostituito da preoccupazioni post 11 settembre come le “pandemie“, lasciando irrisolta l’intricata questione della pace terrena.

2 Scene tagliate. Il film ha visto delle scene tagliate all’improvviso, a rivelarlo, nel corso di un’intervista, è stato proprio lo stesso regista Reevers dichiarando che la scena dove la scimmia Cesare e le altre erano intente ad attraversar il Golden Gate, prima dei titoli di coda, è stata eliminata in fase di montaggio. Il motivo? Non togliere drammaticità al finale.

3Tecnica Cinematografica della performance capture. Nel cast sono presenti tantissimi attori di successo tra cui Andy Serkis, Jason Clarke, Toby Kebbell, Gary Oldman, Keri Russell e Keir O’Donnell, e per le scimmie, è stata utilizzata la tecnica della performance capture, componente digitale imperante derivata dalla “motion capture“, nella quale il processo di acquisizione del movimento è fornito direttamente dall’attore, il quale è munito di sensori che trasferiscono digitalmente tratti facciali ed espressioni tramite cui è animata la figura, che nel nostro caso è la scimmia Cesare, mossa e recitata dall’esperto Andy Serkis, già Gollum ne “Il Signore degli Anelli”; con lui anche Karin Konoval (Maurice) e Terry Notary (Rocket).

4Cambio di voce nel doppiaggio. In Italia il cambiamento principale ha riguardato la voce di Cesare: mentre ne “L’alba del pianeta delle scimmie” il personaggio era doppiato da Pino Insegno, in “Apes Revolution” il ruolo è passato a Massimo Corvo.

5A lezioni di scimmie. Prima dell’inizio delle riprese, gli attori con ruoli da scimmia hanno passato due settimane e mezzo in un “campo scimmie” dove hanno familiarizzato con i movimenti degli animali da loro interpretati.

Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie” uscì nei cinema italiani il 30 luglio del 2014 distribuito dalla 20th Century Fox.

Giuliana Aglio

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