Prima l’inseguimento di due marocchini considerati ladri, poi lo schianto: il conducente marocchino scappa, Hadj Zaitouni esce dalle lamiere e poco dopo muore.

E’ successo ad Aprilia, in provincia di Latina, a pochi chilometri da Roma, dove Hadj Zaitouni, un marocchino di 43 anni residente da anni in Italia e con piccoli precedenti, è morto dopo essersi schiantato con la macchina contro un muretto nel tentativo di fuggire, insieme ad un altro uomo sempre marocchino, da alcuni cittadini che lo stavano inseguendo dopo averlo ritenuto una minaccia e aver chiamato il 112.

Secondo quanto risulta dai primi rilievi della polizia, dalle testimonianze delle poche persone presenti e dalle riprese video delle telecamere della zona, Hadj Zaitouni si trovava insieme ad un altro marocchino, suo coetaneo quando, a bordo di una Renault Mégane entrano in via Guardapasso, una traversa di via Nettunense, che dalla Pontina porta fino al mare di Anzio e Nettuno.
Proprio sulla strada si trova però un capannello di cittadini, accompagnati anche dai bambini che, visti i recenti episodi di furti e rapine proprio nella zona, si allarmano e decidono di chiamare immediatamente il 112.
Hadj Zaitouni e il secondo uomo alla guida capiscono subito la situazione e, forse consci di avere qualcosa da nascondere, sterzano violentemente cambiando direzione.

Avvertite le autorità, tre dei cittadini presenti decidono, nell’attesa del loro arrivo, di non lasciare scappare l’auto, cominciando  così un vero e proprio inseguimento che finirà verso le 2 di notte con lo schianto del mezzo dei due marocchini contro un muretto nella zona di Campo di Carne.
Il marocchino alla guida riesce subito a scappare e dileguarsi mentre Hadj Zaitouni, dopo essere uscito a fatica dall’auto, sembra visibilmente ferito e affronta, forse per difendersi, due dei tre inseguitori, morendo poco dopo, rendendo inutile l’arrivo dei soccorsi.

Dai primi rilievi pare che Hadj Zaitouni abbia ricevuto alcuni colpi da parte dei due italiani, probabilmente però non fatali e che, come i due hanno raccontato, avrebbero sferrato solo in seguito alla resistenza di Hadj Zaitouni che sembrava voler estrarre un arma dal marsupio.
Gli inquirenti che stanno indagando su quanto accaduto hanno intanto appurato che Hadj Zaitouni e il secondo marocchino avrebbero potuto avere brutte intenzioni, dato che a bordo dell’auto con targa romena, ma non rubata, sono stati rinvenuti alcuni attrezzi da scasso.
Per il loro operato, invece, i due italiani risultano essere indagati per concorso in omicidio preterintenzionale anche se non sono stati sottoposti ad alcuna misura cautelare.

A chiarire le diverse responsabilità sarà però soprattutto l’autopsia che potrà rivelare con certezza se le percosse sferrate dai due italiani siano state fatali o meno. Al vaglio degli inquirenti anche l’accertamento della presenza di vere e proprie ronde organizzate dai cittadini per farsi giustizia da sé, un fenomeno sconfessato dalle persone presenti ma che, se accertato, sottolinea con evidenza la situazione di allarme sotto il profilo della sicurezza sentito da molti cittadini, soprattutto nelle zone meno sicure e che deve necessariamente chiamare all’attenzione le autorità.

Di Lorenzo Lucarelli