Armie Hammer, conosciuto per il ruolo di Oliver in “Call me by your name“, è al 100% un cannibale. O meglio, così pare da uno scambio di direct con una donna su Instagram.

Armie Hammer cannibale” è finito nei trend tropic online. La notizia shock è stata rivelata da Just Jared. “Anche se non possiamo condividere i presunti messaggi, c’è una frase che è diventata virale in questo momento. Si presume che lui abbia detto: ‘Sono un cannibale al 100%’ alla donna con cui chattava“. Le dichiarazioni sono via via più scioccanti: “Voglio mangiarti. Cazzo. Fa paura ammetterlo. Non l’ho mai ammesso prima. Ho estratto il cuore di un animale ancora vivo, una volta, e l’ho mangiato mentre era ancora caldo

Armie Hammer cannibale - sarà vero?
Armie Hammer – photo credits: blogtivu

Il cannibalismo non è l’unica pratica imputata al famoso attore nelle ultime ore. Hammer è accusato di vampirismo e di praticare bondage a livelli estremi. L’account Twitter @tevinauguste ha diffuso gli screen dei presunti direct messages e anche alcune testimonianze dalle diverse kitten (gattine) di Hammer. “È ossessionato dal bere sangue. Questo lato cannibale di lui profondamente radicato mi spaventa. Era ossessionato dal bere il mio sangue“. Ancora, dall’account @dominastya, arrivano Instagram stories su “coltelli tra le gambe durante il sesso” e “fantasie cannibali”.

L’account che ha diffuso queste testimonianze ribadisce, con un disclaimer, di aver diffuso semplicemente cos’ha trovato. “Dovremmo prendere queste informazioni con le pinze anche se molte persone stanno affermando di essere state le gattine di Armie e stanno condividendo screenshots

I DM “venuti alla luce” hanno diviso l’opinione pubblica: c’è chi pensa sano veri, chi pensa siano falsi. Assumere che una chat sia falsa non è un’assurdità: siamo nel 2021 e modificare una chat è facile come scrivere un tweet. Fare falsa testimonianza – sebbene non sia la cosa più etica al mondo – anche. Intanto, da Armie Hammer non arrivano delle dichiarazioni di smentita. Non ci resta che aspettare che l’attore proferisca parola, e noi aspettiamo con ansia.

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Luisa Scherillo