L’imprenditore quarantatreenne è stato fermato a Milano in procinto di scappare all’estero. L’uomo è stato accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 18 anni, spaccio di droga e sequestro di persona.

Il fondatore di Facile.it è accusato di violenza sessuale

La sera del 6 novembre 2020, alle ore 23.30 circa, è scattato l’arresto di Alberto Genovese, fondatore di Facile.it. Da quanto dichiarato dall’agenzia di stampa Agi, l’uomo è stato fermato a Milano con le accuse di violenza sessuale, spaccio di droga e sequestro di persona. A parlare è stata la vittima, una ragazza di 18 anni che ha denunciato l’accaduto. Secondo le dichiarazioni della giovane donna, la violenza è avvenuta lo scorso 12 ottobre ad una festa organizzata nell’appartamento di Genovese.

Cosa è accaduto nella “Terrazza sentimento”

La ricostruzione della polizia ha affermato che il fondatore di Facile.it abbia costretto la diciottenne all’assunzione di cocaina e ketamina e che, sotto effetto di stupefacenti, l’abbia abusato di lei. La violenza è avvenuta nell’appartamento del manager chiamato, da lui stesso, “Terrazza sentimento”, ora posto sotto sequestro. All’interno della proprietà di Genovese, le forze dell’ordine hanno ritrovato numerosi riscontri su quanto ha raccontato la ragazza. Quella notte, la giovane sarebbe stata drogata, costretta in camera da letto e, in stato di incoscienza, ripetutamente stuprata. Un bodyguard alla porta controllava assicurandosi che niente e nessuno potesse interrompere la violenza, nonostante le grida d’aiuto della ragazza. Il giorno successivo, dopo aver ripreso coscienza, la giovane è stata ricoverata alla clinica Mangiagalli dove sono state accertate le sevizie. La polizia ha accertato che a casa del manager vi erano diversi tipi di droga: Mdma, ketamina e 2CB o cocaina rosa. Ipotesi confermate dai ritrovamenti in casa. Questo potente stupefacente è molto costoso – una dose da 0,15 grammi può costare anche 400 euro – e realizzato mixando cocaina e anfetamine. “Alle sue feste c’erano sempre cocaina e 2CB a disposizione gratuitamente degli invitati” hanno dichiarato i testimoni presenti ai festini organizzati da Alberto Genovese nella “Terrazza sentimento”.

L’aggravante: l’inquinamento delle prove

Oltre al possesso di droghe, il fondatore di Facile.it è accusato anche di aver inquinato le prove. Seconda da quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo ha chiesto ad un collaboratore di cancellare i contenuti delle sue videocamere di sorveglianza nella camera patronale perché consapevole delle sue gravi azioni. Le immagini sono state comunque recuperate e utilizzate come prove a sostegno delle gravi accuse. I testimoni hanno aggiunto che l’uomo era solito invitare giovani donne offrendogli diversi tipi di droga. La vittima ha aggiunto che, almeno in un’altra occasione, Genovese abbia aggiunto anche della “droga dello stupro” alla potente 2CB.

La fuga in Sudamerica

Non solo il tentativo di distruzione delle prove ma anche l’impaziente richiesta di farsi rilasciare il passaporto, hanno fatto scattare il fermo nei confronti dell’uomo – ed arginare il pericolo di fuga – la sera del 6 novembre 2020. Gli investigatori, coordinati dalla pm Rosaria Stagnaro e dall’Aggiunto, Maria Letizia Mannella, hanno intercettato una conversazione telefonica del manager con la madre nella quale informava della sua partenza per Amsterdam per poi raggiungere il Sudamerica. L’uomo aveva a disposizione un jet privato con un pilota riducendo i problemi nello spostamento.

Un’altra giovane vittima

Gli inquietanti racconti della diciottenne hanno dato forza ad una seconda e giovane vittima, la quale si è presentata spontaneamente alla polizia per denunciare l’accaduto. Le parole della ragazza hanno confermato le accuse della prima facendo facendo un racconto simile alla giovane.

Chiara Bigiotti