Giovedì mattina è stato arrestato il politico del Partito Democratico Franco Alfieri, dal 2022 presidente della provincia di Salerno, in Campania, e dal 2019 sindaco di Capaccio Paestum.

Alfieri è indagato in un’inchiesta avviata lo scorso gennaio in cui è accusato di corruzione e turbata libertà degli incanti (reato che consiste nel forzare l’assegnazione dei bandi pubblici a un’azienda piuttosto che a un’altra).

L’inchiesta riguarda l’assegnazione di un bando per «adeguamento, ampliamento ed efficientamento energetico dell’impianto di pubblica illuminazione comunale» e per i «lavori di adeguamento e riqualificazione energetica della pubblica illuminazione stradale» del comune di Capaccio Paestum, vinto dalla società Dervit Spa, che secondo la procura Alfieri avrebbe favorito.

Nel corso di un blitz della Guardia di finanza, è stata esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali nei confronti di 6 indagati a cui risultano contestati a vario titolo i reati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche 543mila euro. Per il sindaco Alfieri è stata disposta la custodia cautelare in carcere mentre per tutti gli altri sono stati disposti gli arresti domiciliari. Sono coinvolti nell’indagine: Vittorio De Rosa ed Alfonso D’Auria rispettivamente legale rappresentante e procuratore speciale della Dervit spa, Elvira Alfieri, legale rappresentante della Alfieri Impianti S.rl nonché sorella del sindaco, Andrea Campanile, dipendente del comune di Capaccio facente parte dello staff del sindaco, e Carmine Greco responsabile tecnico del comune di Capaccio.

Franco Alfieri è un nome molto noto nella politica campana e, in particolare, in quella salernitana. In passato è stato sindaco anche di Torchiara e Agropoli, due importanti centri del Cilento. Tuttavia, deve la sua fama al governatore Vincenzo De Luca, che in un audio ne elogiò le capacità relazionali ma, soprattutto, gli suggerì di usare le fritture di pesce per convincere le persone a votare per la riforma costituzionale dell’allora premier Matteo Renzi. “Clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Che cosa bella! (…) Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri ‘na frittura ’e pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come caz… vuoi ma non venire con un voto in meno “, disse in quell’occasione il governatore, come riportato ai tempi dal Corriere della sera. Accuse che Alfieri rimandò al mittente dalle stesse colonne del quotidiano di via Solferino: “Mi sono scocciato. Era una battuta. Mi ha appiccicato un marchio”.