Washington e Seul sanno come difendersi. Il portavoce del consigliere per la sicurezza nazionale John Kirby: “Abbiamo la preparazione militare per far fronte alle provocazioni della Corea del Nord, se esse arrivano”

Missili sul Mar del Giappone in risposta a Pyongyang

Missile – © DEPARTMENT OF DEFENSE / AFP 

Paura per la popolazione quando uno dei missili lanciati dalla Corea del Sud si è schiantato per errore al suolo invece che sul Mar dei Giappone con gli altri tre. É stata questa la “risposta severa” che il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol aveva promesso dopo quella che lui stesso aveva definito la “provocazione” del lancio di Pyongyang, che per la prima volta dopo cinque anni aveva sparato un missile balistico sul Giappone, non causando vittime ma seminando il panico, tanto da far scattare l’allerta e mobilitare gli abitanti dei territori potenzialmente in pericolo verso i rifugi più vicini.

La risposta è arrivata il giorno successivo con quattro missili a corto raggio, definiti Army Tactical Missile System (Atacms) e destinati a colpire obiettivi finti, aveva spiegato lo Stato maggiore di Seul. Uno dei quattro, uno Hyunmoo-2, si è schiantato al suolo fortunatamente senza esplodere ma generando il panico tra la popolazione. Gli Usa avevano dichiarato di avere un “impegno di ferro” nel difendere Tokyo e questa ne è stata un’ulteriore dimostrazione, come ha spiegato alla Cnn il portavoce del Consigliere per la sicurezza nazionale John Kirby “abbiamo la preparazione militare per rispondere alle provocazioni della Corea del Nord, se esse arrivano”.

Francesca De Fabrizio

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