Sul tavolo del Governo sembrerebbe aver vinto la linea rigorista che vede l’Italia chiusa per un altro mese, o meglio senza zona gialla ma solo rossa e arancione. Il premier Draghi ieri, 26 marzo, dopo la riunione ha dichiarato che “non esclude cambiamenti in corso e che sarà valutata, anche dopo la firma del decreto, la situazione settimana dopo settimana”.
Dopo Pasqua (dove i giorni 3,4,5 saremo tutti in zona rossa) con il nuovo Decreto (di cui manca solo la firma di Mario Draghi) quindi niente regioni gialle ma soltanto rosse e arancioni. Questo dal 7 aprile (data in cui entrerà in vigore) fino almeno a fine mese (30 aprile), ma c’è chi prevede (come scritto anche sul Corriere della Sera) che saranno blindati il ponte del 1° maggio e chiaramente quello del 25 aprile.
Il Ministro della salute Speranza e quello degli Affari Regionali Gelmini hanno un ultimo meeting lunedì 29 marzo alle ore 17: potrebbero cambiare piccole cose ma la line rigorista sembrerebbe aver prevalso. Gli indici Rt sono scesi in molte Regioni ma preoccupano le terapie intensive. La Lombardia e Como, quindi, se domani questo verrà confermato, possono sperare solo nella zona arancione dopo il 7 aprile, in base al nuovo monitoraggio al termine delle vacanze di Pasqua. Confesercenti Como martedì 30 marzo ha organizzato una protesta a Porta Torre per la riapertura di tutte le attività, forse immaginando che avrebbe prevalso il rigore nelle decisioni del Governo. Vediamo quali sarebbero, indicativamente, le norme del decreto Draghi dal 7 aprile.
Niente zone gialle
L’Italia sarà suddivisa in zone rosse o arancioni almeno fino al 30 aprile. Forse fino al 3 maggio per includere anche il ponte del 1°.
Bar e ristoranti
Era circolata ieri, la proposta di aprire bar e ristoranti almeno fino alle 16 nelle zone meno a rischio, ma data la scelta di tenere solo regioni rosse e arancioni non è stata approvata, almeno per adesso. Potrebbero fare una “correzione” tra due settimane in base ai dati della curva epidemiologica.
Sport, spettacoli cinema e teatri
La data tanto attesa del 27 marzo per la riapertura di cinema e teatri sembra definitivamente accantonata, così come la riapertura di palestre e piscine. Chiusi anche i musei.
Parrucchieri e barbieri
Ancora in fase di valutazione la possibilità di tenerli aperti (non nel fine settimana) anche in zona rossa.
Seconde case
Resta la deroga delle seconde case, anche in zona rossa, considerando sempre le singole ordinanze che sono già state firmate e potrebbero essere firmate dai governatori delle singole regioni