Il Palermo è stato escluso dalla Serie B: i rosanero ripartiranno dalla Serie D il prossimo anno. L’intricata vicenda societaria che ha visto coinvolto il club siciliano negli ultimi mesi si è conclusa con il peggiore degli epiloghi. Analizziamo la vicenda e le prospettive future per le Aquile.
Palermo, dalle stelle alle stalle
Andiamo con ordine. Mancano poche giornate alla fine del campionato. I risultati altalenanti del Palermo portano la società ad esonerare il tecnico Roberto Stellone, cui subentra Delio Rossi. I rosanero non ottengono la promozione diretta, ma riescono comunque a qualificarsi ai play-off. Ma la situazione al di fuori del rettangolo di gioco è ancora più complicata. A causa di illeciti amministrativi commessi dall’ex patron rosanero Maurizio Zamparini dal 2014 al 2017, il club siciliano rischia grosso. E infatti il tribunale federale nazionale della Figc si pronuncia con una sentenza che fa precipitare nel baratro il Palermo: ultimo posto in classifica che significa Lega Pro. I play-out vengono annullati, i siciliani retrocedono insieme a Foggia, Carpi e Padova. I tifosi sono furiosi, la società non ci sta e presenta ricorso. Circa 15 giorni dopo arriva la sentenza di secondo grado: ecco cosa è accaduto.
Il Palermo evita la Lega Pro
Quando ormai sembrava che la Serie C fosse inevitabile, ecco che arriva un clamoroso ribaltamento di fronte. La Corte federale d’appello della Figc pronuncia una sentenza di secondo grado che fa discutere. Infatti al Palermo viene comminata “soltanto”una penalizzazione di 20 punti in classifica per il campionato di Serie B 2018/19 e un’ammenda di 500mila euro. Ciò significa che le Aquile chiudono la stagione appena conclusa all’undicesimo posto a quota 43 punti, evitando dunque di scendere negli inferi della Lega Pro. Di conseguenza cambia la situazione in classifica: i play-out vengono ripristinati. Alle tre squadre già retrocesse se ne aggiungerà una quarta tra Salernitana e Venezia. Una decisione che susciterà non poche proteste, soprattutto da parte del tecnico dei Lagunari Serse Cosmi, che vedrà la propria squadra retrocessa in seguito all’esito sfavorevole del doppio confronto nella post-season. Questione chiusa? Tutt’altro.
Niente iscrizione: per il Palermo è Serie D
Lunedì 24 giugno 2019: scade il termine ultimo per effettuare l’iscrizione al prossimo campionato di Serie B. Il Palermo presenta la documentazione, ma qualcosa va storto. Alla domanda di iscrizione manca infatti una fideiussione da 800mila euro. Salvatore Tuttolomondo, direttore finanziario della società Arkus Network (neoproprietaria del club di viale del Fante) grida allo scandalo: la società sarebbe vittima di un complotto. La Covisoc, chiamata a pronunciarsi sulla questione, è inflessibile: l’iscrizione non è da ritenersi valida. Il che si traduce in un verdetto che fa gelare il sangue dei tifosi rosanero: il Palermo è in Serie D. I supporters palermitani sono fuori di sè, non vogliono crederci: quello che poteva essere un sogno stupendo chiamato Serie A si è tramutato in nemmeno due mesi nel peggiore degli incubi. La società presenta l’ennesimo ricorso, ma l’incubo diventa realtà. Il 12 luglio sarà una data che rimarrà duramente impressa nel cuore di coloro che hanno sempre sostenuto il Palermo. Il Consiglio federale della Figc esprime il suo verdetto definitivo: le Aquile ripartiranno dai Dilettanti il prossimo anno, mentre il Venezia viene ripescato in Serie B.
Quale futuro per il Palermo?
Si prospettano tempi duri per il Palermo. A cominciare dalla questione della nuova proprietà. Da questo punto di vista è stato un anno travagliato per i rosanero: si sono infatti avvicendati Giovanni Giammarva, Clive Richardson, Rino Foschi e Alessandro Albanese. Ora il club di viale del Fante è di nuovo nel caos. Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, che sembrava interessato all’acquisto della società, si è tirato indietro affermando che “non ci sono le condizioni”. Secondo alcune indiscrezioni, sulla scena sarebbero entrati nuovi papabili acquirenti. In pole ci sarebbe il duo Mirri-Sagramola, ma anche dall’estero si sono fatti avanti. Si parla infatti di una corsa tra un gruppo di Singapore, un fondo brasiliano e una holding degli USA. Nel frattempo è caccia agli svincolati del Palermo. L’attaccante Ilija Nestorovski, ad esempio, giocherà nell’ Udinese il prossimo anno, insieme a Jajalo (acquistato dai friulani prima del terremoto societario delle ultime settimane). Aleesami si trasferirà in Ligue 1 nell’Amiens, Chochev andrà al Pescara. Empoli e Frosinone hanno già messo gli occhi su diversi giovani. La rosa del Palermo degli ultimi anni è ormai già un triste ricordo.
Gli anni d’oro: il Palermo in Europa
Aumenta ulteriormente la nostaglia quando pensiamo ai gloriosi trascorsi del Palermo. Le Aquile hanno calcato i prestigiosi scenari europei negli anni duemila. Dal 2005 al 2008 il club siciliano ha partecipato per ben tre volte a quella che allora si chiamava Coppa UEFA, raggiungendo una volta addirittura gli ottavi di finale. Nelle stagioni 2010/11 e 2011/12 il Palermo ha preso parte all’Europa League, dove però il risultato è stato più deludente: siciliani eliminati alla fase a gironi il primo anno, nel turno preliminare il secondo. In quegli anni vestivano la maglia rosanero giocatori del calibro di Salvatore Sirigu, Javier Pastore, Matteo Darmian. E come dimenticare, tornando ancora indietro, gli anni di Luca Toni. L’ex bomber della Nazionale ha giocato in Sicilia per due stagioni (dal 2003 al 2005). I numeri sono da record: 50 reti in totale in 80 presenze. E a questo punto impossibile non menzionare lo storico capitano rosanero Fabrizio Miccoli. L’attaccante pugliese ha giocato con le Aquile per 6 stagioni (dal 2007 al 2013), segnando in totale in tutte le competizioni 81 gol in 179 partite. Non resta che augurarsi presto un ritorno del Palermo nel calcio che conta: questa città merita certo palcoscenici migliori.