Ars Amatoria: insieme agli Amores, una delle opere più note del latino Ovidio. Nel nuovo appuntamento della rubrica ClassicaMente, un viaggio fra consigli, rimedi e strategie amorose.
Ars Amatoria, strategie e tecniche di conquista amorosa
Ovidio stila tale poema didascalico componendolo in distici elegiaci: nella metrica classica, un distico è formato da un esametro ed un pentametro, tipico dello stile poetico elegiaco. Diviso in tre libri, i primi due si rivolgono ad un pubblico maschile; i temi predominanti sono le strategie di conquista della donna amata ed i metodi per far sì, che l’amore non perisca. Il terzo libro, scritto successivamente, è rivolto ad un pubblico femminile: anche qui, si ha la trattazione delle medesime argomentazioni.
Ovidio si collega alla classica tradizione elegiaca romana – citando Tibullo, Properzio e Catullo – come esplicato in un’altra delle sue opere, gli Amores. L’Ars Ovidiana, in materia di poesia didascalica sulle arti amorose, oltre le due opere sopracitate, si compone di un trattato in distici quale i Remedia amores: anche qui, l’argomento principale è il sentimento amoroso e come guarire da quest’ultimo. Tuttavia, appare un’elegia sinonimo di novità: i Medicamina faciei feminae, operette sull’appropriato uso dei cosmetici.
Ovidio, praeceptor o magister amoris: gli insegnamenti
Ovidio assume il ruolo di praeceptor o magister amoris: la sua opera è redatta come un vero e proprio tratto scientifico, pullulante di tecnicismi e regole. Nel Libro I, si rivolge ai giovani uomini: l’obiettivo è conquistare la donna amata. Segue un elenco di situazioni quotidiane in cui, il giovane amante, può imbattersi nell’incontrare l’amata: il teatro, il Foro, i banchetti. La concentrazione è canalizzata sulle tecniche dell’approccio e sul risultato della seduzione messa in atto. Per dare valenza alle sue idee si serve di alcuni exempla mitologici, miti di eroi o dèi: tecnica letteraria usata nelle orazioni o nei trattati giuridici, avente lo scopo di servire da confutazione ad una tesi, oggetto di disquisizione.
Ars Amatoria, il gioco delle parti e le tecniche per mantenere l’amore
Quali sono i consigli del poeta? Avere fiducia in sé stessi, curare il proprio aspetto esteriore. Invenzioni e bugie diventano necessarie per un astuto gioco delle parti: un predatore che promette ma non dà molto, ed una preda che non concede se prima non ottiene ciò che brama. Tuttavia, anche il Libro II prosegue con i consigli rivolti al pubblico maschile: una volta conquistato l’amore della puella, come mantenerlo? Per Ovidio, è essenziale possedere una buona cultura ed avere un’ottima capacità oratoria.
”Fallite Fallentes: ingannate coloro che vi ingannano ”.
L’amore è un po’ come una battaglia: per questo motivo, il rapporto amoroso esige attenzione. Per mantenere vivo il sentimento, l’abilità principale è tener accesa la fiamma dell’attenzione dell’amata. Come? Simulando: alternando passione e condivisione, a strategici assenze ed allontanamenti, essenziali per instillare il germe della gelosia. Importante è la capacità di accettazione dei difetti reciproci, intendendoli come virtù. E’ anche utile, di tanto in tanto, soddisfare le vanità dell’amata.
Matrimonio e tradimento
L’arte di amare secondo Ovidio, non contempla la sfera matrimoniale: il poeta latino, infatti, descrive il matrimonio come possibile fonte di problemi futuri, fra cui i frequenti litigi. Sul tradimento, la visione è quasi ottimale per la crescita ed il mantenimento del rapporto d’amore. Ovidio, analizza due casistiche: il tradimento reale e consumato, quindi, in cui non bisogna assolutamente farsi scoprire. Il tradimento simulato, in cui, è consigliabile far credere di avere un’altra relazione, per stimolare una sana gelosia nel partner.
Ars amatoria, il Libro III dedicato alle giovani donne
L’ultimo libro del Magister Amoris, è dedicato alle giovani donne. Ovidio si serve della metafora della guerra per rivolgersi alle puellae. Anche in questo caso, consiglia alle donne i luoghi da frequentare per incontrare l’amato. Gli exempla mitologici di cui si serve, sono due: Elena di Troia e Penelope, moglie di Ulisse. Le due figure incarnano due tipologie di atteggiamento femminile: colei capace di ingannare e fuggire con un amante, o fedele e in attesa del proprio uomo. Fondamentale, anche in questo caso, il gioco sociale dell’amore e delle parti: le donne, dovranno frequentare luoghi e circostanze giuste, curare minuziosamente il proprio aspetto dedicandosi alla cosmesi; al via consigli sul’abbigliamento, il modo di acconciarsi e le creme di bellezza, sottolineando di non rivelarne mai i trucchi: farsi vedere in preda alla cura del corpo, potrebbe essere poco attraente per gli uomini. Bisogna, poi, essere culturalmente preparata per non soccomberei ai corteggiamenti maschili, danzando metaforicamente in un gioco amoroso fra ritrosia e cedimento. Infine, Ovidio tratta le tecniche sessuali come aveva fatto in precedenza, non dimenticano di raccomandare i suoi lettori di rendere noto il nome del poeta che aveva insegnato loro l’Ars amatoria.