Cultura

Arte e danza, il dipinto “Ballerina blu” di Gino Severini

Continua il nostro appuntamento con la rubrica Passi di danza. Dopo aver parlato di tormentoni estivi, oggi parliamo di un’accoppiata vincente: arte e danza. In particolare, il dipinto “Ballerina blu” di Gino Severini, datato al 1912. Il dipinto è espressione delle correnti principali dell’artista: Cubismo e Futurismo.

Gino Severini è stato un artista italiano, nato a Cortona il 7 Aprile 1883, si trasferisce a Roma nel 1899 per seguire i corsi d’arte a Villa Medici. Fortunato è stato il suo incontro con Giacomo Balla e Umberto Boccioni, esponenti del movimento futurista italiano. Aderisce infatti al Movimento come firmatario del “Manifesto tecnico della Pittura Futurista”, spinto anche da Filippo Tommaso Marinetti. Espone per la prima volta nel 1912, con la sua prima personale, prima alla Galleria Malborough di Londra, poi a Berlino. Dopo la Prima Guerra Mondiale, vive tra Parigi e Roma, continuando a studiare per sviluppare la sua idea di cubismo, che è stato definito da Theo van Doesburg “cubismo psichico”, che vedeva l’unione delle regole tradizionali dell’arte alla tradizionale commedia dell’arte. Dopo aver avuto una crisi mistica durata ben dieci anni, dal 1924 al 1934, il pittore si avvicina all’arte sacra. Nel 1935 vince il Gran Premio per la pittura, dopo aver esposto anche alla Quadriennale. Morirà nel 1966, a Parigi, lasciando in eredità la sua splendida arte.

Arte e danza: la magia della Ballerina blu

“Ballerina blu” è un dipinto datato al 1912, attualmente parte della collezione del Guggenheim di Venezia. È stato inoltre dipinto in contemporanea a “Ballerina in bianco“, che attualmente si trova al Civico Museo d’Arte Contemporanea di Milano. Infatti, sempre nel 1912, si era dedicato alla realizzazione del quadro gemello all’interno del suo studio parigino di Impasse Guelma, dove viveva anche Georges Braque. Nonostante Severini fosse fermamente futurista, è innegabile l’influenza cubista presente nella Ballerina blu. Infatti, è proprio l’espressione del movimento il mezzo principale della realizzazione di quest’opera.

Questo dipinto è espressione del dinamismo tipico della danza: l’effetto del movimento è dovuto all’unione della figura con i movimenti della luce, esaltata da un piccolo ma importantissimo dettaglio: l’applicazione di vere e proprie paillettes sulla tela, che permettono i giochi di luce. Era stato, inoltre, Apollinaire a riferire a Severini che alcuni artisti usassero applicare dettagli luminosi sulle tele. La Ballerina blu è uno degli esempi che rendono meglio la passione dell’artista per la danza, che, nonostante sia movimento istantaneo, riesce a farsi ritrarre su tela, e non solo.

Marianna Soru

Seguici su
Instagram
Facebook
Metrò

Adv
Pulsante per tornare all'inizio