Dopo la chiusura per due notti consecutive di piazza Bologna, a Roma la polizia chiude anche piazza Trilussa e piazza di Santa Maria in Trastevere, a causa dei troppi assembramenti. La Polizia Locale di Roma continua a monitorare la Capitale per garantire il rispetto di tutte le norme di sicurezza nei luoghi di maggior ritrovo, al fine di limitare il contagio da Coronavirus. Numerose sono state le segnalazioni nelle giornate di venerdì e sabato, quando le forze dell’ordine hanno deciso di disperdere la folla e isolare le piazze. Ora sono scattate multe e chiusure per i locali.
Chiuse alcune discoteche per inosservanza delle norme
A Roma sono state isolate le aree più a rischio di assembramenti, in cui non vi era osservanza delle norme anti-contagio. Una discoteca infatti nel territorio del VII Municipio è stata chiusa. Gli agenti sono intervenuti inoltre nei quartieri Appio e Tusculano per ripristinare il distanziamento sociale. Dieci pattuglie hanno chiuso qui una discoteca per violazione delle prescrizioni volte a garantire la salute collettiva. Una ressa all’ingresso del locale impediva infatti il rispetto del distanziamento sociale.
Vendita di alcolici fuori orario
Altri interventi da parte delle forze dell’ordine si sono resi necessari per la vendita di alcolici al di fuori dell’orario consentito. In particolare nelle zone di S. Lorenzo, Trastevere, Ponte Milvio e piazza Bologna, numerose sono state le irregolarità dovute al consumo, alla vendita e alla somministrazione di alcolici. Nel Centro Storico inoltre gli agenti hanno dovuto interrompere feste con musica ad alto volume in abitazioni e locali, per disturbo della quiete pubblica in luoghi non autorizzati.
Chiusi minimarket e merce alimentare sequestrata
Un minimarket è stato chiuso per la presenza di 20 chili di alimenti scaduti, ora sotto sequestro. Il responsabile, oltre a dover pagare una sanzione di 2mila euro, è perseguito per inosservanza delle norme di sicurezza, tra cui l’assenza di prodotti igienizzanti. Altre due attività nei pressi di piazza Bologna sono inoltre coinvolte in irregolarità amministrative. Gli agenti hanno sequestrato infatti merce alimentare per mancanza dei requisiti di tracciabilità. Inoltre l’ASL ha subito ricevuto la segnalazione sulle pessime condizioni igienico-sanitarie riscontrate nelle attività.