Assolta perché il fatto non sussiste.

Dopo quasi tre anni di carcere, è stata assolta. Così la Corte di assise di appello di Bologna ha eseguito la scarcerazione dell’ex infermiera di 45 anni, Daniela Poggiali. L’imputata fu condannata all’ergastolo. Era ritenuta colpevole di avere iniettato una dose letale di potassio ad una sua paziente 78enne all’ospedale di Lugo, Ravenna.

Daniela Poggiali mentre esce dal carcere di Bologna (Fonte: www.ilrestodelcarlino.it)

Un altro clamoroso ribaltamento processuale scuote la giustizia italiana. La sentenza della Corte ha dunque alterato la decisione dei giudici di primo grado che avevano condannato all’ergastolo la Poggiali nel marzo 2016.

I giudici d’appello avevano disposto una perizia medico-legale depositata a fine mese scorso. Era emerso che il quadro clinico della paziente è “solo in parte compatibile” con una somministrazione di potassio a livelli letali. E che l’applicazione dell’innovativo metodo per il calcolo del potassio “non trova analoghe applicazioni in letteratura, per quanto di nostra conoscenza” hanno scritto i periti. Parole che evidentemente hanno convinto la giuria a decidere di cancellare l’ergastolo.

La lettura della sentenza (Fonte: www.ilrestodelcarlino.it)

La donna ha accolto la sentenza in suo favore esultando, le sorelle e l’ex compagno sono scoppiati a piangere. I due figli della vittima si erano invece allontanati dall’aula mezz’ora prima della pronuncia per la tensione emotiva accumulata

L’ex infermiera di Lugo con le sorelle e l’ex fidanzato (Fonte: www.ilrestodelcarlino.it)

Del caso di Poggiali si parlò molto nel 2014. L’accusa legò la morte della 78enne ad altre decine di morti “sospette”. Molte delle quali avvenute nei turni di Poggiali (che si è sempre definita innocente). I giornali la soprannominarono “infermiera killer”. 

Il giudice di Ravenna Corrado Schiaretti l’aveva descritta nelle motivazioni della sentenza “fredda, intelligente e spietata. Nemmeno lei sa quanti pazienti ha ucciso”. Si leggeva, facendo riferimento agli altri casi di decessi sospetti avvenuti nella stessa struttura.

L’infermiera assolta, appena uscita dal carcere della Dozza di Bologna, asserisce: “Mi hanno dipinto per quello che non sono. Adesso riprendo in mano la mia vita“. 

Ora Daniela Poggiali è libera. La Procura potrà ovviamente fare ricorso in Cassazione.

Patrizia Cicconi