AstraZeneca: nuovi dubbi dell’Ema. Al vaglio possibili limitazioni per categoria

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Di Redazione Metropolitan

Sono al vaglio dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, possibili limitazioni nella somministrazione del vaccino AstraZeneca per specifiche categorie di popolazione. Queste le precisazioni del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, in seguito alle dichiarazioni rilasciate da Marco Cavaleri, responsabile della strategia sui vaccini di Ema.

Cavaleri si è espresso nelle ultime ore sulla correlazione, ormai accertata, tra il vaccino anglo-svedese e i casi di trombosi, la cui frequenza, si deve precisare, è rara. Le parole del responsabile della strategia vaccinale dell’Ema hanno suscitato dibattito e riacceso preoccupazioni rimaste latenti, tanto che è intervenuta in merito la stessa Agenzia del farmaco chiarendo che “la commissione della farmacovigilanza che valuta il rischio (Prac) non ha ancora raggiunto una conclusione. La revisione è in corso. Terremo una conferenza stampa non appena il lavoro sarà terminato, domani (mercoledì, ndr) o giovedì”.

Le dichiarazioni di Cavaleri

Cavaleri, su “Il Messaggero” odierno ha dichiarato che è sempre più difficile rifiutare di notare un rapporto di causa-effetto “tra la vaccinazione con AstraZeneca e casi molto rari di coaguli di sangue insoliti associati a un basso numero di piastrine”. Ha poi precisato che la valutazione deve ancora essere conclusa e che, stabilita la correlazione, non è possibile tuttavia ancora specificare quali siano le cause alla base. Ha concluso dicendo:

“Questa settimana inizieremo a dare delle definizioni preliminari, ma difficilmente arriveremo a indicare dei limiti di età come hanno fatto vari Paesi. Per la semplice ragione che noi siamo un’agenzia regolatoria e dobbiamo avere dati molto precisi sul rapporto rischio-benefici,(…) mentre (ndr) le agenzie di salute pubblica che gestiscono le varie campagne di vaccinazioni hanno diverse opzioni a disposizione e possono usarle come meglio ritengono”.

Le reazioni dell’Italia e di altri paesi dopo gli ultimi sviluppi

In attesa, dunque, di conoscere le nuove valutazioni dell’Ema, che arriveranno plausibilmente nella giornata di domani, non si sono fatte attendere le reazioni dei politici responsabili dei vari piani vaccinali nazionali. È prevista per questo pomeriggio una riunione tra i tecnici dell’Aifa e il ministero della Salute, il cui ordine del giorno non prevede il vaccino AstraZeneca, ma non si esclude che in questa sede possa trovare spazio un’analisi sulle nuove evidenze scientifiche riguardo gli eventi trombotici connessi al vaccino. In Inghilterra, intanto, secondo il “The Times“, l’Agenzia britannica del farmaco sta valutando se limitare l’uso del vaccino nei più giovani. La decisione è attesa entro fine giornata.

Le parole di Sileri

Il sottosegretario alla Salute del governo italiano, Pierpaolo Sileri, ha cercato di smorzare le preoccupazioni sorte in seguito alle dichiarazioni sopra riportate di Cavaleri, precisando che la possibilità che l’Ema limiti l’uso del vaccino per alcune categorie d’età “rientra nei processi di farmacovigilanza ed è già successo per tanti altri farmaci, a partire dall’aspirina, per la quale a partire dagli anni ‘80 è stato posto un limite d’uso per la fascia dei bambini sotto i 12 anni per alcuni eventi avversi”.

Giulia Moretti