Siccome in Italia le frasi fatte e i detti piacciono parecchio, allora troviamo sempre il modo di applicarne qualcuno. “Non c’è due senza tre” e così in un giorno dopo Furlani e Simonelli e arrivata Zaynab Dosso e ha conquistato un bronzo incredibile sui 60m. Quarta medaglia complessiva per i colori azzurri in questa edizione dei mondiali indoor di Glasgow, venerdì infatti brillò il bronzo di Fabbri, ma quello che appare incredibile è che prima di ieri nessuna atleta Azzurra aveva mai raggiunto la finale iridata dei 60m piani. Anche il tempo poi (7″05) lancia l’atleta allenata da Frinolli, come Simonelli tra l’altro, verso la sfera di un ipotetico sub 11″ sui 100m all’aperto. Chi vivrà vedrà, ma una Dosso in una forma così non l’avevamo mai vista.
Atletica, Zaynab Dosso: “Dico wow per l’atletica italiana”
La prima tegola della finale riguarda una sfortunata Aleia Hobbs. Tra le favorite per l’oro, era uscita però malconcia dalla semifinale, pur vincendola. Presentatasi sui blocchi di partenza ha testato il proprio polpaccio con qualche appoggio di skip e poi è arrivata la fitta di dolore. Non può correre ed è costretta ad uscire tra le lacrime, nella speranza (da parte di tutti) che non sia nulla di grave. Così le papabili per il titolo diventano improvvisamente tre: la polacca Swoboda, che più di tutti aveva impressionato nelle batterie insieme a Julian Alfred di Santa Lucia; infine… proprio Zaynab Dosso. Esce fuori un testa a testa bellissimo per i primi 10m e poi emerge di forza l’atleta di Santa Lucia che si impone in 6″98 e si va a prendere il primo oro della storia dell’atletica per il suo paese. Seconda arriva la Swoboda in 7″00 e terza sbuca dalla sua corsia proprio Zaynab con un poderoso 7″05.
Al termine della gara e poi intervenuta ai microfoni della Fidal e ha parlato così: “Coach Giorgio Frinolli… spero sia ancora vivo! È una persona di cuore, chissà come l’avrà presa. Ci credevo, ci ho lavorato, ma vedere il mio nome scritto sul tabellone era qualcosa che mi sembrava così difficile. Dico ‘wow’ per l’atletica italiana: siamo tutti giovani, sogniamo, ci pensiamo tra i big, vogliamo divertirci. E divertirsi vuol dire prendere le medaglie, arrivare in finale, essere tra i migliori. A Parigi andremo con la stessa energia accumulata in questo inizio di stagione”.
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