Questa mattina, 15 Gennaio 2018, in una scuola di Perm, nella Russia Orientale, 8 persone sono rimaste ferite a seguito di un assalto a mano armata con dei coltelli.

Gli autori dell’attacco alla scuola in Russia sarebbero due ragazzi, entrati nell’edificio a volto coperto. I responsabili sono stati subito dopo individuati e fermati dalle forze di polizia chiamate sul posto a seguito dell’attacco. A riferire informazioni discordanti sono i numerosi media russi.  

Secondo i primi dati resi noti dagli inquirenti che stanno ricostruendo i fatti i due assalitori sarebbero due studenti della scuola che avrebbero litigato con altri ragazzi. Dopo il litigio sarebbero tornati armati e a volto coperto, ferendo 8 studenti e un’insegnante.

Il Comitato Investigativo parla di violenza tra giovani ed esclude la matrice terroristica

Subito si è pensato all’ennesimo attacco terroristico in Russia, ipotesi ormai accantonata.
Aggiornamento: Nessun atto di terrorismo. Il massacro in una scuola nella città russa di Perm’ è iniziato dopo uno scontro a coltellate tra due adolescenti, che insegnanti e altri studenti hanno cercato di fermare: lo ha riferito il dipartimento regionale del Comitato Investigativo Russo” – ha fatto sapere il Comitato Investigativo russo con una nota, smentendo in parte le prime notizie riportate dai media.

La mattina del 15 gennaio – continua la nota – due studenti di una delle scuole del distretto di Motovilikhinsky a Perm’ si sono affrontati a coltellate, che gli insegnanti e gli studenti che erano lì hanno cercato di fermare. Di conseguenza, gli studenti e un’insegnante hanno subito ferite da arma da taglio“.

L’insegnante e lo studente a cui si fa riferimento, un ragazzo 16enne, sarebbero stati immediatamente sottoposti ad un’operazione chirurgica poiché in gravi condizioni a causa di profonde ferite al collo.

Dopo l’accaduto a Perm, in Russia, la struttura scolastica è stata chiusa, i ragazzi evacuati e le classi addirittura cancellate.
Si torna quindi a parlare della diffusa violenza giovanile in Russia, un problema che negli anni non sembra essere ancora risolto, anzi aggravato a causa degli ultimi interventi legislativi.

Di Lorenzo Maria Lucarelli