Londra, attentato terroristico: ucciso il killer jihadista dalla polizia

Fermato a colpi di pistola il 28enne Usman Khan, l’attentatore jihadista di origini pakistane che ha ucciso due persone a London Bridge

LONDRA – E’ successo ieri, nel cuore della capitale britannica, precisamente a London Bridge, l’attacco terroristico da parte di un killer jihadista che ha lasciato vittime due passanti.

Usman Khan di 28 anni, è il nome del killer e cittadino britannico già troppo noto alle autorità: nel 2012 venne arrestato insieme ad altre otto persone perché responsabile della pianificazione di un attacco terroristico alla London Stock Exchange, la borsa di Londra

L’attentatore indossava una finta cintura esplosiva e aveva un coltello tra le mani

Ma non solo stava anche lavorando alla creazione di campi di addestramento per jihadisti britannici in Pakistan. Protagonisti un addetto alla sicurezza e un altro uomo armato di estintore, che coraggiosamente hanno fermato e strappato dalle mani dell’attentatore il coltello.

Ucciso dalla polizia dopo l’attacco, l’attentatore indossava una finta cintura esplosiva ed era armato di coltello. Il suo nome risulta fosse collegato al gruppo islamista al-Muhajiroun, (guidato dall’imam radicale Anjem Choudary condannato per terrorismo nel 2016).

Sono stati i passanti, infatti, i primi ad intervenire e impedire che l’attentato di ieri si trasformasse in una tragedia di ampie dimensioni.

L’altro “eroe” sul posto

Presente sul posto un altro “eroe” , James Ford, 42 anni, che quando ne aveva 21 fu condannato all’ergastolo con una pena minima di 15 anni da scontare, per aver ucciso una donna.

La scena è diventata simbolo di ribellione di un cittadino, che non vuole più rimanere impotente e che supera la paura e decide di intervenire.

“NON È UN EROE MA UN ASSASSINO” protesta la famiglia della vittima, che ha scoperto la messa in libertà, seppur vigilata, di quest’ultimo.

In libertà vigilata come lo era l’attentatore Usman Khan, indossava anche lui un braccialetto elettronico.

Intanto le indagini continuano, la prima vittima è stata identificata. Si tratta di Jack Merritt, 25enne appena laureato all’università di Cambridge.

Dalle prime ricostruzioni pare che il giovane abbia perso la vita nella sala all’imbocco del ponte, durante una conferenza organizzata dallo stesso ateneo, sulla riabilitazione dei detenuti. 

Vite che si incrociano in una tragedia, che si incontrano in un pomeriggio a London Bridge. È successo tutto questo ieri a Londra, ancora una volta sotto attacco.

Oggi bandiere a mezza asta, come annunciato dal Primo Ministro del Regno Unito Boris Johnson in tutti gli edifici governativi. Sospesa anche l’attività per la campagna elettorale in una capitale in lutto, che oggi plaude agli eroi di London Bridge.

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