L’attore e la sua voce, un vero e proprio strumento musicale. Scopriamolo con la regista Alessandra Casanova in questo approfondimento sull’Abc dell’attore
Ciao Alessandra, di cosa parliamo oggi?
“Oggi parliamo della voce”.
Tecnicamente la voce è il suono che esce dalla nostra bocca, giusto?
“Sì, ma la voce è molto di più. E’ un meraviglioso strumento musicale a nostra disposizione e noi possiamo essere (o diventare) dei bravi musicisti”.
Cosa intendi?
“Come ogni strumento musicale, ha il suo timbro (è quasi impossibile trovare due voci con timbri identici: ogni voce è peculiare) e potremo usarla variando in intensità, altezza e velocità”.
Per intensità cosa si intende?
“Praticamente è il volume del suono e dipende dall’ampiezza delle vibrazioni. Noi possiamo modificare il volume nella radio o nella tv, ma lo possiamo modificare anche nella nostra voce. Molto semplicemente è la possibilità che ci consente di cambiare tecnicamente ed andare da un pianissimo a un fortissimo”.
E’ importante padroneggiare l’intensità per un attore?
“Certo. Pensa che una volta chiesero al grande Tommaso Salvini cosa occorresse all’attore tragico e lui diede una risposta netta: ‘La voix, la voix, la voix’ (la voce, la voce, la voce).E in effetti, anche se ora gli attori dispongono di mezzi tecnici che a quel tempo non esistevano, una buona portata sonora resta indispensabile per un bravo attore.Il vero attore deve fare affidamento sulla sua voce per arrivare al pubblico”.
Ci sono esercizi per migliorare la portata sonora?
“La prima cosa è imparare a respirare bene. Inspiriamo con il naso stando attenti a non gonfiare solo il petto (altrimenti avremo poco fiato e, come diceva Quintiliano, ‘bisogna esercitarsi in modo che il fiato possa durare il più a lungo possibile’)”.
Quindi dobbiamo imparare la respirazione diaframmatica?
“Per l’appunto. La respirazione diaframmatica si chiama così perché attiva in maniera consapevole un muscolo che si trova tra i polmoni e gli organi dell’apparato digerente: il diaframma. Quando siamo sdraiati, vediamo che il respiro è basso e quando inspiriamo l’addome si alza. Praticamente dobbiamo ripetere la stessa respirazione anche quando siamo in piedi”.
Dobbiamo cercare di inspirare gonfiando anche l’addome?
“Esattamente. E quando abbiamo inspirato, espireremo molto lentamente cercando di svuotare completamente i polmoni. Poi come secondo esercizio, dopo l’inspirazione espireremo pronunciando le vocali A, E, I, O, U”.
Un altro esercizio?
“Mentre espiriamo diciamo una frase pianissimo. Poi per ogni altra inspirazione, espireremo pronunciando la stessa frase variando l’intensità. Quindi piano, poi mezzoforte, poi forte ed infine fortissimo. Ci abitueremo così a variare l’intensità”.
Hai detto che il diaframma è un muscolo, quindi lo possiamo allenare?
“Certo. Ti posso dare un altro esercizio. Ridere sulle vocali. Ridiamo un minuto sulla A, poi un minuto sulla E, sulla I, sulla O e sulla U. Questo è un esercizio che irrobustisce il diaframma ed i muscoli addominali coinvolti nell’espirazione (e non è per niente facile)”.
Grazie, Alessandra. Ci puoi anticipare di cosa parlerai la prossima volta?
“La prossima volta vi parlerò dell’intonazione e della velocità. Come vedi siamo sempre in ambito musicale…”.
Alessandra Casanova
Anna Cavallo