La Leopolda 2019 si presenta al pubblico con una nuova faccia, non più la casa del Pd ma la grande casa di Italia viva
In migliaia sono accorsi inaspettatamente da tutta Italia per questa Leopolda 2019.
L’evento che ormai annualmente da 10 anni va avanti quest’anno si mostra però con un’aria nuova. I così detti renziani di vecchia data hanno finalmente una casa, la Leopolda 2019 è infatti il battesimo del nuovo partito di Matteo Renzi, Italia viva.
La parola che si sente ininterrottamente in questi 3 giorni è stata quella di libertà, Libertà da un partito che a quanto pare risultava oppressivo e censurante nei confronti di idee e opinioni che si discostavano da quella principale.
E’ un coro unico che ringrazia Matteo Renzi per questa libertà dal Pd e quest’opportunità di sperare e sognare ancora, come se non si sentissero più prigionieri.
Tanti gli interventi in questi 3 giorni della Leopolda, sia dei ministri che delle persone comuni che hanno voluto partecipare.
Venerdì 18 è il ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti a presentare il “family act”.
L’obbiettivo è quello di introdurre un assegno universale per i figli, un contributo mensile. Riconsiderare inoltre l’attività educativa come un’azione civica, non un fatto privato delle famiglie. Riconoscere anche il valore sociale dei figli da cui tutti traiamo vantaggi.
“Io sogno un mondo del lavoro in cui quando una donna va dal suo datore di lavoro a dire sono incinta, questo apra una bottiglia di champagne per brindare insieme a lei” dice anche il ministro.
Molti altri gli interventi di sindaci e giovani ragazzi. Si è parlato di immigrazione, di futuro, di sostenibilità, di cultura, di istruzione e tanto altro.
Il momento più toccante per tutti è stato probabilmente l’intervento della giovane farmacista Claudia che sta combattendo la SLA e con le sue parole ha toccato il cuore di tutti:
“è questo quello che chiedo alla politica, che il sistema sanitario continui ad essere efficiente e gratuito, che mi dia anche la possibilità di scegliere il modo più giusto per me di passare all’altro mondo”.
Teresa Bellanova, Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, e pezzo forte del partito si esprime così alla nascita del partito:
“Io le divisioni non le ho mai fatte ma in questa situazione non si poteva fare altro c’erano troppi litigi, troppe discussioni, troppe bande armate. Abbiamo fatto chiarezza, perché siamo stanchi di litigi inutili”.
La carta dei valori, umanesimo integrale, europa e lavoro
Viene poi presentata da Renzi anche la carta dei principi di Italia Viva che prende come punti di riferimento la costituzione repubblicana e antifascista, la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea e la Dichiarazione universale dei diritti umani.
La carta dei valori ha come prima parola donna e come ultima futuro.
Promuove quindi la parità e i diritti delle donne nel lavoro, nella vita sociale e nella partecipazione politica. Rispunta l’umanesimo integrale tanto caro a Renzi e il lavoro come presupposto per la crescita e il progresso. La povertà si combatte con la crescita.
Si parla poi d’Europa. Più integrazione politica ed economica per vincere la sfida della globalizzazione.
Alcune delle proposte sono elezione diretta del presidente della Commissione Ue, liste transazionali, ma anche strumenti economici adeguati a livello europeo. Dalla web tax europea a un vero bilancio della zona euro sotto il controllo parlamentare.
Quando si parla di futuro si pensa invece ad una politica industriale per il 2029.
Matteo Renzi sostiene:
«Per l’Italia del 2029 è una priorità vitale assumersi la responsabilità di scegliere settori e obiettivi strategici della politica industriale, avendo ben presente da un lato le nostre eccellenze storiche da difendere, dall’altro lato i settori al centro della rivoluzione tecnologica in atto in cui vanno investite risorse e capacità innovative, pena la perdita di competitività del nostro Paese e la dipendenza da altri».
“Non un partito di centro, ma un partito aperto a tutti”
Il segretario del partito Matteo Renzi apre le porte a tutti.
Sa quanto è importante guadagnarsi i voti di chi oramai di votare ha smesso. Ma anche di chi ha perso fiducia nel Pd e chi allo stesso modo ha fatto con Berlusconi.
Il nuovo partito cerca di colmare e rappresentare un bacino di elettori che non sono fedelmente schierati con degli ideali, ma attenti alla novità. Per questo in sala una delle frasi che spicca di più è quella di Joseph Joubert.
“Quelli che non ritrattano mai le proprie opinioni amano se stessi più che la verità” (Joseph Joubert)
La Leopolda 2019 chiude infine con il discorso di Matteo Renzi “il paese è carico di interrogativi, di impazienze, di aspirazioni….siamo giudicati da un duro confronto con una vasta attesa della società”. Concludendo poi con una citazione di Aldo Moro.
“Se vogliamo essere presenti lo dobbiamo essere per le cose che nascono anche se hanno contorni incerti, e non per le cose che muoiono, anche se vistose e in apparenza utilissime”. (Aldo Moro)