Aurora Aksnes, artista norvegese che si sta facendo spazio nel panorama mondiale con la sua voce etera, ha tenuto lo scorso sabato il primo dei due concerti italiani all’Auditorium Parco Della Musica.
Lo scorso 28 settembre, Aurora Aksnes, ventiduenne artista di Bergen, ha pubblicato il suo secondo EP, Infections of a Different Kind (Step I) su label Decca Records, anticipato dal singolo Queendom ed arriva a distanza di tre anni dal suo esordio con Running With The Wolves.
Aurora ha presentato tra il 2017 ed il 2018 ben undici inediti: Queendom, Forgotten Love, Gentle Earthquakes, All is Soft Inside, It Happened Quiet, Soft Universe, Churchyard, The Seed, In Bottles, Feeling ed Animal. Da questa rosa di brani, ne sono stati selezionati sette per l’Ep. Inoltre Aurora ha dichiarato che nessuno dei testi è autobiografico. Il singolo Queendom riguarda la celebrazione delle differenze e la volontà di creare un mondo migliore; Forgotten Love parla della bellezza insita nel dolore del lasciare andare qualcuno. Gentle Earthquakes parla di sesso e nel suo testo, così come in quello di Forgotten Love e in quello di Soft Universe, si fa riferimento a una ragazza. It Happened Quiet parla di uno stupro.
Aurora Aksnes © Andrea Stevoli
Churchyard parla di abuso di potere in generale e, in particolare, di violenza domestica. Soft Universe parla di come l’affetto e l’amore possano alleviare la sofferenza data dal vivere in un mondo ingiusto e crudele. Nei brani ci sono anche riferimenti all’ambientalismo ed al surriscaldamento globale.
Aurora ha già un palmares interessante, avendo vinto nel 2015 il suo primo Spellemannprisen (Grammy norvegese, ndr) come Miglior Esordio con Running With The Wolves , e bissando l’anno seguente con due premi: Miglior Album Pop Solista per All My Demons Greeting Me As A Friend e Miglior Video Musicale per I Went Too Far.
La nostra photogallery è a cura di Andrea Stevoli
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