Arrivano i primi riscontri sulla morte della 35enne, Samantha Migliore, che si era rivolta a un’operatrice non qualificata per farsi ritoccare il seno dentro casa.
“In una provetta di sangue c’era più silicone che sangue”, l’autopsia di Samantha Migliore
Saltan fuori nuovi elementi sulle cause del decesso di Samantha Migliore, la 35enne morta una settimana fa dopo aver eseguito il ritocco al seno fatto in casa. L’autopsia ha rilevato, dopo oltre 4 ore, nella presenza del corpo della giovane un impressionante quantitativo di silicone. A ignettarglielo è stata Pamela Andress, la transesssuale brasiliana non abilitata a svolger alcun tipo di operazione delicata di questo tipo. Adesso bisogna attendere i risultati tossicologici e istologici per ricostruire la dinamica dei fatti accaduta.
Samantha è la giovanissima moglie di Antonio mamma di 5 figli, ed è morta fra le braccia di suo marito dopo le iniezioni di silicone. Quest’ultimo ha visto Pamela Andress iniettare il liquido in un vasetto, e con questa siringa enorme piena di silicone iniettata sotto al seno, improvvisamente ha iniziato a gonfiarsi e la ragazza si è sentita male.
L’avvocato di Antonio, dichiara che nei risultati della autopsia: “il corpo di Samantha stradipava di silicone, quindi le è stato iniettato un quantitativo smisurato di silicone e per di più all’interno di un vaso sanguigno, questo dovuto alla mancanza di titoli ed esperienza”. Il silicone riportato malamente nel vaso sanguigno lo ha trasportato per tutto il corpo, fino a generare a Samantha i trombi. Aggiunge l’avvocato che “in una provetta di sangue c’era più silicone che sangue”.
Già dai primi riscontri sul corpo della vittima, a seguito di un esame esterno e uno macroscopico, non era stata esclusa l’ipotesi che il materiale fosse stato inoculato in un vaso sanguigno causandone il decesso in pochissimo tempo. “Se tutto ciò fosse confermato sarebbe un episodio gravissimo e non ci sarebbe alcun dubbio sulla responsabilità di Pamela sulla morte di Samantha: attendiamo l’esito finale degli accertamenti” sono queste le parole dei legali della famiglia.
Pamela Andress indagata per esercizio abusivo di professione, omissione di soccorso e morte
Ricordiamo che Andress, unica indagata per la morte della 35enne, ha effettuato il trattamento senza avere alcuna qualifica o titolo e, soprattutto, nella totale illegalità. Non solo l’indagata si è recata ‘a domicilio’ ma ha inoculato alla vittima un materiale che da oltre dieci anni, in Italia, risulta illegale, ovvero il silicone liquido.
Andress, lo ricordiamo, è indagata per esercizio abusivo di professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato. Fondamentali, per chiarire quanto accaduto quel giorno anche le indagini portate avanti dai carabinieri di Maranello. L’indagata, infatti, a seguito del malore si era allontanata dalla casa della donna dopo aver praticato l’iniezione e l’indomani si era presentata alla caserma dei carabinieri di Cento.
Andress aveva spiegato di essersi allontanata solo dopo che la famiglia della vittima aveva avvisato i soccorsi, aggiungendo di aver saputo solo il giorno dopo dal web che Samantha era morta. Nell’abitazione di Napoli in cui Andress vive i carabinieri hanno sequestrato altro materiale: ovvero farmaci e siringhe.
Valeria Muratori