Fissato per il 26 marzo il presidio al Ministero dello Sviluppo Economico. Oggetto del confronto il dramma della aziende italiane al collasso, crollate sotto il peso delle restrizioni causate dall’epidemia da COVID-19.

Aziende italiane al collasso: ecco cosa accadrà al MiSE

Si svolgerà nella mattinata di domani un presidio di delegati presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per affrontare la problematica delle aziende in crisi. L’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha lasciato nella disperazione molti datori di lavoro e dipendenti, è un dato di fatto. Per questo motivo le segreterie nazionali di Fim-Fiom-Uilm hanno inviato una lettera unitaria al fine di attuare un confronto sul tema quanto più costruttivo. Le crisi principali riguardano aziende di rilevanza nazionale di settori cruciali per o sviluppo economico italiano, vale a dire quello siderurgico, industriale e aerospaziale.

Nello specifico c’è stata un’attenzione particolare sulla vertenza ex-Ilva, sulla quale si sono espressi i sindacati, dichiarandosi non pienamente soddisfatti. “Riteniamo positiva la convocazione del ministro Giancarlo Giorgetti sulla vertenza ex Ilva, ma insufficiente rispetto alle questioni poste dai metalmeccanici e alle tante crisi industriali per le quali chiediamo rapide convocazioni al Mise”. La richiesta del presidio del 26 marzo deriva anche dalla decisione di non prorogare il blocco dei licenziamenti per i lavoratori dell’industria a partire dal 30 giugno, presente nel Decreto Sostegni.

La possibilità di procedere con i licenziamenti dal primo luglio, sempre secondo quanto dichiarato dalle segreterie, potrebbe provocare problematiche significative relativamente ai redditi e alla stabilità economica di migliaia di lavoratori. Inutile ricordare le possibili ripercussioni sulla produttività del Paese, già profondamente segnata dalle restrizioni causate dalla pandemia globale.

Si attendono aggiornamenti in merito alla questione, che seguiranno al tavolo di confronto di venerdì 26 marzo.

Flos Lomonaco