Che effetto fa vedere il proprio stalker lavorare al Ministero di cui sei stata responsabile per due anni? Lo sa bene Lucia Azzolina, deputata 5 Stelle ed ex ministra, che oggi vede figurare tra i nomi dei collaboratori della segreteria del Ministero dell’Istruzione quello di Pasquale Vespa.
Vespa, professore campano che spesso parla a nome dei precari della scuola, essendo il leader di Anddl (Associazione nazionale docenti per i diritti del lavoratori, ndr), era stato querelato nello scorso maggio dalla Azzolina per diffamazione e minacce reiterate, in seguito all’ondata di odio che le si era riversata addosso sui social e per la quale era stata messa sotto scorta. Il sindacalista è stato indicato nei giorni scorsi come collaboratore della sottosegretario all’Istruzione Rossano Sassi, in quota Lega.
L’ondata di odio prima della denuncia
A partire dal 2018, la ex ministra pentastellata aveva raccolto migliaia di insulti sessisti di Vespa e di un gruppo di suoi fedelissimi sui social, aveva collezionato foto e video compromettenti allegandoli poi alla denuncia, o meglio alle denunce. Sì, perché una prima denuncia era stata fatta nel dicembre 2018, prima che fosse nominata responsabile del dicastero a seguito del reiterato uso di epiteti velatamente sessisti accompagnati da emoticon a forma di labbra e dall’hashtag #BoccaRouge, in riferimento al rossetto rosso della pentastellata. Come se non fosse abbastanza a ciò si sono aggiunti, riporta il suo legale Giulio Cristofori, “frasi irrepetibili” e riferimenti al far “chiudere-la-bocca-ad-Azzolina” sempre provenienti da Vespa e dai suoi seguaci. Tra la documentazione nelle mani della magistratura risulta esserci anche un video con mostri e streghe dalle mani insanguinate, la ministra Azzolina e una frase: “Da disoccupati saremo il vostro peggior incubo“.
La battaglia in Tribunale
La battaglia in Tribunale, che comincerà il prossimo 9 Aprile, non sembra prospettarsi facile. Il professor Vespa si difenderà, probabilmente, facendo ricorso al diritto di satira come già aveva fatto nel 2020 con una lettera indirizzata a Dagospia, in cui scriveva:
Lo scrivente non ha mai posto in essere condotte lesive della dignità e dell’onore dell’On. Lucia Azzolina, come pure, non ha mai attribuito a quest’ultima condotte moralmente disonorevoli tali da suscitarne disprezzo o dileggio.
La reazione di Azzolina
Intanto, a seguito della nomina, non si è fatta attendere la risposta della Azzolina che, al telefono col Corriere della Sera, ha dichiarato:
Una persona del genere doveva essere buttata fuori dalla scuola, invece lui è stato premiato. È gravissimo, non si può tacere di fronte a una storia così. Noi a scuola insegniamo che i cyberbulli si combattono, non si premiano.
Inoltre, ha rivelato che Vespa, sindacalista Uil e da tempo vicino alla Lega, le avrebbe scatenato contro tutto l’odio dei precari della scuola inseguendo fini (anche) personali. Infatti, l’intenzione di Vespa– stando alle parole della ex ministra- sarebbe stata quella di indurre con la paura la ministra a preparare una sanatoria dei concorsi per lui e i suoi fedeli. A confermarlo sarebbe il suo rifiuto di prendere parte al concorso straordinario.
La difesa del sottosegretario Sasso
Nel frattempo è arrivata la replica del sottosegretario all’Istruzione Sasso, che da Facebook su cui aveva trionfalmente annunciato la collaborazione con Vespa, ha tuonato: “(…) Il professor Pasquale Vespa, sindacalista e leader nazionale del movimento dei docenti precari, ha sempre rappresentato una spina nel fianco per l’onorevole Azzolina e per le politiche ostili nei confronti del mondo del precariato. Un simbolo dei diritti dei lavoratori più deboli, che ha condotto battaglie evidentemente dure e scomode, che adesso si vorrebbe fare passare come uno stalker e come un molestatore. Il lavoro della magistratura, siamo certi, riporterà fatti e dinamiche nella giusta prospettiva. Ma se qualcuno pensa di intimidire o rallentare l’azione di Governo, volta alla giusta ripartenza della scuola e all’eliminazione del precariato, si sbaglia di grosso“.
In attesa del processo e delle risposte che darà la magistratura, si attendono ulteriori evoluzioni della vicenda.
Giulia Moretti