Baraccopoli in uno stabilimento abbandonato: richiesto lo sgombero a 40 persone

Lungo il lido di Ostia aumentano i rifiuti dentro una baraccopoli formatasi in uno stabilimento abbandonato

Situazione non affatto facile quella sul lido di Ostia dove una baraccopoli si è formata in uno stabilimento abbandonato. L’aumento dei rifiuti unito a quello delle persone che stanziano nel lido abbandonato sta provocando disagi agli stabilimenti balneari circostanti. Il Lungomare Amerigo Vespucci di Ostia presso l’ex stabilimento l’arca si fa rifugio per i senzatetto.

Situazione che ha destato preoccupazioni e che è stata sottoposta come argomento di commissione capitolina presieduta anche dal comandante Emanuele Stangoni del X gruppo mare della Polizia locale di Roma capitale. Il comandante che, assieme al direttore del X municipio e della presidentessa del municipio Xm ha effettuato un sopralluogo presso l’Arca. Con loro anche gli esponenti di Forza Italia Andrea de Priamo e Mariacristina Masi.

Le parole di de Priamo e Masi: Abbiamo fatto presente la necessità di restituire la spiaggia ai cittadini e di procedere così alla bonifica e allo sgombero degli occupanti in tempi brevi”

Le informazioni dichiarano che attualmente la zona sia occupata da circa 40 persone. Il problema principale riguarda il clima di insicurezza avvertita. Oltre a questo esiste la necessità di attuare le dovute procedure atte a ristabilire decoro igiene e legalità. La tematica della sicurezza è quindi preminente nelle argomentazioni portate avanti dagli esponenti.

La situazione non è affatto semplice da risolvere in quanto oltre al problema dell’insicurezza espresso dalle problematiche quali igiene decoro e legalità ne esiste un altro molto concreto. L’occupazione di per se è la manifestazione del disagio sociale della mancata collocazione di alcuni individui.

Quaranta persone sono costrette a rifugiarsi in un ex lido balneare ormai abbandonato. La soluzione più immediata può non comportare la risoluzione del problema alla radice. Lo sgombero infatti di per se non garantisce ne una ricollocazione ne la sicurezza che la comunità occupante non occupi un altro spazio.

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