“Sono stata vittima di una diffamazione senza precedenti. Il mio nome, accostato all’istigazione e alla giustificazione della violenza sulle donne. Tutti coloro che si sono resi protagonisti di questa palese falsità ne risponderanno in tribunale. Non posso accettare una simile aggressione completamente ingiustificata e superficiale. Aspetto le scuse dei rappresentanti delle istituzioni che non si sono documentati sui fatti prima di emettere sentenza via web. Continuerò a porre domande, anche scomode, perché è il mio mestiere. Ma non accetterò diffamazioni, da qualunque parte siano arrivate. La diffamazione è un reato e io credo nella giustizia”. È la replica sui social di Barbara Palombelli dopo le polemiche scatenate dalle sue parole sui femminicidi durante la puntata de Lo Sportello di Forum su Rete4.

La giornalista ieri era intervenuta anche Quarto Grado sempre su Ret4 per chiarire il suo pensiero: “Chiedo scusa se qualcuno sentendo quella frase ha pensato che potessi essere complice di chi commette un delitto, ma il mio era un discorso diverso” ha detto. “Sono sempre stata in prima linea – ha aggiunto – contro la violenza sulle donne. Lo dice la mia storia personale, ho portato anche a casa mia figli oggetto di violenza. Essere messa tra le persone che giustificano la violenza mi ha provocato grande malessere. Abbiamo spiegato come disinnescare la rabbia, ma nessuna rabbia può giustificare un omicidio”.

“Non esiste alcuna giustificazione a un femminicidio – ha proseguito Palombelli a Quarto Grado – ma dobbiamo fare tutti un passo avanti e capire come disinnescare la violenza prima che diventi un femminicidio. Dobbiamo parlare per prevenire i comportamenti. Se qualcuno ha pensato di montare una tempesta mediatica contro di me io sono pronta a rispondere con la mia storia”