Il Bari è sicuramente nel momento più difficile della sua stagione e forse dell’intera gestione De Laurentiis. Il brutto pareggio di ieri pomeriggio contro la Cavese per 1-1 ha mostrato gli strascichi di una serie di risultati per così dire non convincenti dell’ultimo periodo. La squadra si è mostrata poco cattiva e poco combattiva per la conquista di un obiettivo oggettivamente alla portata. I tre punti di ieri sembravano scontati, ma se addirittura un match del genere fa riscontrare delle difficoltà, è il caso di intervenire. Ed è per questo che Romairone ha annunciato il silenzio stampa e il ritiro per la squadra. Ma è la ricetta giusta per superare questo momento così complicato?
Il Bari e l’ennesima crisi
L’inizio di stagione di questo Bari, con i cambi in panchina e in società, sembrava potesse dare uno scossone decisivo all’ambiente e pareva essere una rivoluzione necessaria. Non che l’anno prima fosse stato un vero e proprio fallimento, ma l’obiettivo dei De Laurentiis era dare inizio a un progetto che avesse obiettivi e scelte comuni tra parte tecnica e parte societaria; acquisti mirati, consigliati dallo stesso allenatore, in modo tale da mettergli a disposizione una rosa completa e soprattutto funzionale alla sua idea di gioco. Non sembra essere bastato di fronte allo strapotere della Ternana.
I biancorossi sono infatti sembrati davvero impotenti in particolare negli scontri diretti, nei quali pare non riuscire a tenere testa a chi è sopra in classifica. L’anno scorso a fronte di tanti punti persi con compagini di medio-bassa classifica, il Bari riusciva comunque a non uscire con troppe ferite dalle battaglie con le dirette concorrenti. Quest’anno, in un clima che non sempre è stato di sostegno di fronte alle prime dipartite, le cose paiono andare diversamente, con la differenze che ormai non vi è più spazio a reazioni. Il pari con la Cavese è non rende però l’idea del problema, emerso soprattutto sul piano del gioco e della prestazione.
Il ritiro e la situazione in classifica
In risposta al difficile momento della squadra, il direttore sportivo Romairone ieri sera ha comunicato l’inizio del ritiro dei biancorossi fino a data da destinarsi. L’obiettivo è quello di rimanere concentrati sull’obiettivo e di riflettere sugli errori e sulle problematiche, in un contesto di compattezza e di solidità del gruppo. Non sempre questo tipo di soluzioni sono state efficaci, ma al Bari non resta che sperarlo. Adesso anche il secondo posto è a rischio, con soli quattro punti a separare i biancorossi dall’Avellino terzo in classifica.
Il mercato di gennaio
Non pienamente promosso da tutti, per così dire. I biancorossi infatti si sono privati, in particolare nel reparto offensivo di calciatori che hanno fatto la differenza. Gli addii di Simeri e Montalto, entrambi protagonisti, chi prima chi dopo, con la maglia del Bari, non sono stati valutati positivamente dagli addetti ai lavori. Resta però l’acquisto di un barese doc come Cianci, che può entusiasmare la piazza e lo spogliatoio, ma che comunque non basta. Per fare quello step in più probabilmente era necessario un altro sforzo, sebbene non si possa dire che l’attuale proprietà in questo si sia mai risparmiata. Resta quindi il grande interrogativo: dov’è il problema?
Francesco Ricapito
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