La prova di domenica tanto discussa contro il Bisceglie e le parole di Auteri subito dopo la gara certificano il difficile momento che il Bari sta vivendo. L’atmosfera non è delle più serene: la situazione in classifica è la stessa ormai dalla prima giornata e il mercato non ha ancora portato rinforzi in biancorosso. L’inerzia, che sembra essere un po’ la parola chiave dei galletti in queste settimane, potrebbe davvero costare cara, anche a lungo termine. Le cessioni di Simeri, Hamlili e Montalto sembrano essere pianificate da tempo, ma di fatto i calciatori vestono ancora biancorosso. Nessun acquisto, ma tante idee: che sarà?
Capitolo cessioni: il Bari non vende
Quei nomi che da settimane scriviamo essere sul piede di partenza in casa biancorossa, non sembrano riuscire a trovare una sistemazione adeguata. Ritenuti ormai esuberi, in particolare Simeri e Hamlili, la loro permanenza forzata a Bari sicuramente non aiuta in questo momento di confusione. Il centravanti sembrava in orbita Ascoli, all’interno di uno scambio che avrebbe portato Sarzi Puttini in biancorosso. Il Corriere dello Sport riporta però che a Romairone questa soluzione non va a genio, con la situazione che non si sblocca.
Montalto e il rebus attacco
Se una delle necessità di questo mercato del Bari è di acquistare qualcuno che possa far rifiatare Mirco Antenucci, finora è stato fatto ben poco. L’unico acquisto che pare essere in via di definizione è quello di Rolando, centrocampista esterno della Reggina. L’obiettivo per l’attacco sembrava essere Pandolfi della Turris, per il quale è però tutto fermo vista la poca disponibilità alla cessione dei corallini. L’ultimo nome è quello, riportato da labaricalcio.it, di Emanuele Santaniello, in forza all’Avellino, con la concorrenza però di Potenza e Juve Stabia. Tutto questo, senza considerare la possibile partenza di Montalto, in orbita Pescara e con l’Ascoli che si è mostrato molto interessato.
Il peso dell’inerzia
Se le parole di Auteri, che si è assolto da colpe mostrando il risultato e i tre punti a chi lo ha accusato di una brutta partita, sono state fuori luogo, è necessario ragionare sulle aspettative che si avevano su questo Bari. Quest’anno non era possibile trovare scusa: è stato un progetto ragionato, pensato, pianificato. Praticamente l’avvio di un ciclo, con una rivoluzione tecnica e societaria e una chiara unione di intenti tra le parti. I risultati però non si vedono, o comunque non sono quelli sperati; i biancorossi rischiano di dover riaffrontare l’inferno playoff, visti gli 8 punti dalla Ternana capolista.
Rimane quindi una confusione evidente ora che sembra che quel piano non stia funzionando; sin da dicembre fioccano nomi su nomi per rinforzare la rosa barese, ma non si è ancora andati decisi su nessuno. Quella sicurezza sul mercato vista in estate sembra venire meno e questo non fa che rallentare ancor di più l’ingranaggio biancorosso. L’inerzia in campo, così come fuori è segno di indecisione, di paura di sbagliare e di difficoltà di gestione. Serve continuare su una linea, convinti che a lungo termine possa offrire risultati, anche magari passando per la via più complicata. Si rischia di fare da pubblico a un indesiderato spettacolo, il cui prezzo del biglietto sarebbe davvero troppo caro.
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Francesco Ricapito