Un’occasione da non perdere per attingere, anche, sul mercato di basket attualmente aperto. La manifestazione chiamata NBA Summer League ha avuto tantissimi spettatori interessati e uno di questi era Francesco Vitucci, coach di Nutribullet Treviso che ha assisto al torneo insieme al direttore sportivo del club Simone GIofrè. Quali sono stati gli spunti più importanti di questo appuntamento?

Le dichiarazioni di Francesco Vitucci dopo la manifestazione a stelle e strisce: “Visti tanti giocatori, ci siamo aggiornati…”

(Credit foto – Treviso Basket pagina Facebook)

Abbiamo visto un bel po’ di giocatori, ci siamo aggiornati, ora vediamo cosa salterà fuori. Di concreto per ora non c’è nulla, nel senso che non siamo tornati a casa con in tasca chissà cosa. In ogni caso è sempre meglio andar lì a vedere personalmente i giocatori, è come guardare una partita al palazzo piuttosto che da casa: in questo modo puoi avere sensazioni differenti, diversi contatti, insomma una visione delle cose migliore – queste le parole di coach Francesco Vitucci ai microfoni di ‘Tribuna di Treviso’ dopo il ritorno dalla NBA Summer League. Questo è il periodo in cui ci si guarda attorno e si capisce cosa c’è sul mercato e le tendenze dei giocatori, si raccolgono informazioni. In sostanza si preparano le scelte future, che per noi sono il 4 del quintetto con le caratteristiche che ci servono ed un esterno multiruolo, un’ala piccola. Quest’anno puntiamo più sull’affidabilità e sul fatto che i cinque che sono rimasti possano diventare se non un vantaggio almeno una solida base di partenza. Oltre a ciò, non sono da trascurare i due nuovi italiani, Mazzola e Mascolo i quali, con i due americani da firmare, ci dovranno dare quel qualcosa di nuovo rispetto al gruppo che abbiamo voluto mantenere. Conferma di metà roster? Per due motivi: i confermati hanno dimostrato, nella seconda metà di stagione, un attaccamento importante alla maglia, oltre a rilevanti qualità tecniche ed umane. Da qui l’affidabilità di cui sopra. Inoltre, la conferma se la sono meritata tutta, mica eravamo obbligati a tenerli qui. Oltretutto non ci aspettavamo che qualcuno potesse accettare così facilmente di restare, vedi Bowman e Olisevicius“.

(Credit foto – Ufficio Stampa Treviso)

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