Non è certamente un’annata fin qui positiva per una Nutribullet Treviso che non partiva, di certo, per competere nella zona salvezza. Il club trevigiano è incappato in una stagione negativa, ma può ancora salvare il salvabile centrando, almeno, la permanenza nella Lega Basket A. Servirà combattere, però, contro due formazioni agguerrite che vorranno ribellarsi con forza al destino che oggi le vedrebbe scendere in A2. Il distacco non è così tranquillizzante: Treviso ha una sola vittoria di vantaggio, infatti, su Carpegna Prosciutto Pesaro che al pari di Happy Casa Brindisi (ultima) è pronta a vendersi cara la pelle. La formazione veneta dovrà aggrapparsi (anche) al talento di D’Angelo Harrison, protagonista di una recente intervista.

Nutribullet Treviso, D’Angelo Harrison si racconta in questa pausa di campionato: “Vorrei restare a lungo in Italia”

(Credit foto – Treviso Today)

Ricordi dell’Alaska? Non molti a dire il vero. Sono rimasto lì fino ai 3-4 anni, ma vivevo una situazione familiare difficile. Ho un fratello più grande, DeAndre, che ha 3 anni più di me. Purtroppo i nostri genitori non erano in grado di occuparsi di noi, mia madre ha avuto dei problemi con la giustizia, mio padre in pratica non l’ho mai conosciuto. Così siamo andati in Texas dai miei nonni, siamo cresciuti con loro – questo il ricordo di D’Angelo Harrison, cestista di Nutribullet Treviso, ai microfoni de La Tribuna di Treviso –. Anni del college? Molto stimolanti, come giocatore ho stabilito diversi record, ma avevo un carattere come dire… fumantino. Ero molto competitivo di mio, e poi c’era questa cosa dei tifosi che in ogni posto dove andavo non perdevano l’occasione per beccarmi. Mi urlavano di tutto, mi rinfacciavano la mia situazione familiare, prendevano in giro mio fratello. E io mi infiammavo, la prendevo sul personale, forse troppo. Ho fatto un provino con gli Houston Rockets, ma non è andata come speravo. Così ho esplorato le possibilità che c’erano in Europa. Come rookie sono finito in Turchia in un paese molto solitario, quasi in mezzo al nulla. Per fortuna la mia carriera mi ha portato in Italia, un paese che amo e dove vorrei restare a lungo“.

(Credit foto – Che Spettacolo)

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