Musica

Battiato: “Parlami dell’esistenza di Mondi lontanissimi”

Battiato. Dopo il successo di “Orizzonti perduti” del 1983, con il successo di brani come “Mal d’Africa”, “Ci vuole un’altra Vita”, e la splendida “Stagione dell’amore” ecco che il 5 marzo del 1985 esce “Mondi lontanissimi”. Un album di rottura dal pessimismo cosmico che aveva accompagnato Battiato fino a quel momento, e che lo vedrà in chiave cyber- elettronica con atmosfere che toccano la letteratura fantascientica, senza tralasciare mai la filosofia.

Parlami dell’esistenza di mondi lontanissimi
di civiltà sepolte di continenti alla deriva.
Parlami dell’amore che si fa in mezzo agli uomini
di viaggiatori anomali in territori mistici…di più.
Seguimmo per istinto le scie delle Comete
come Avanguardie di un altro sistema solare.

Così canta Battiato in No time No space, una delle più evocative, un vero e proprio invito ad esplorare il cosmo. Una Via Lattea fortemente ritmata apre le danze, e un Risveglio di Primavera con influenze molto più new wave che non prog. Avanguardistica Personal Computer, per poi porre un vero e proprio assalto con Temporary Road al grido di

“I’m looking for someone a miracle
To send my life in the curved air
I’m a lonely boy steppin’ out
Solitary man … I don’t understand.

Le ultime quattro canzoni sembrano far parte di un mondo a se’ e senza dubbio meritano un capitolo a parte, discostandosi anche come forma dalle altre. Il Re del mondo, che anticipa l’apocalisse. Tra le piu’ amate, senza dubbio. Chanson Egocentrique, brano elettropop, sincopato e nello stesso tempo armonico: sublime. I treni di Tozeur: “e per un istante ritorna la voglia di vivere a un’altra velocità”. Basta questo per spiegare il senso di meraviglia montaliana che questa canzone evoca. Conclude l’album l’Animale, un inno vero e proprio all’umana natura, in senso Hobbesiano.

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