Cultura

Beast without Beauty/C&C Company – Teatro Biblioteca Quarticciolo


Un contrasto, già nel titolo, affiora sul linoleum bianco disteso sul palcoscenico: uomo contro uomo, bestia contro bestia, anima contro anima.

Due danzatori fagocitano lo spazio, sfrontati, in una lotta tra sensi, muscoli e sensazioni.

Nel silenzio della sala si sente lo stridio delle suole di gomma che i protagonisti agitano danzando l’uno contro l’altro, osservati (si fa per dire) dallo sguardo truce di una bestia duplice: una testa di cervo sospesa sul fondale e una vecchia glamour inchiodata ad una sedia.

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Il non luogo è forse la stanza del Potere, il bianco del palcoscenico richiama al candido luogo della mente di Beckett, Giorni Felici, infatti, è sospeso tra i fiati e i grammelot che i due performers disegnano nell’indiavolata danza-lotta che prende in giro il concetto di bellezza, bestialità e potenza.

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Il nonsense esplica la difficile impresa dei due danzatori: seppur lo spettacolo sia tessuto in maniera organica, la comprensibilità di alcune immagini non raggiunge lo scopo; si sorride e si assiste, si partecipa e ci si allontana dal convulso andirivieni della danza, dalla sovrapposizione dei corpi e dai lunghi e reiterati leitmotiv fisici e sonori. Alla morte (figurata) e allo sfinimento, i due corpi si allenano come se fossero sul ring. Svuotati dell’anima.

Teatro-danza di fisico, carico di significanti e di figure che richiamano (forse citano) ad immagini che risuonano nel cervello come già viste.

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Bravissimi i danzatori, sospesi nel ritmo frenetico della lotta e sfiniti, in extremis, vinti dalla concretezza della prepotenza o della sopravvivenza. Beast without Beauty è un’operazione complessa, disegnata sulla partizione precisa della danza e adagiata sull’inconsueta tattica dell’Assurdo.

Se la bestialità non produce emozioni e l’irriverenza è sinonimo di coraggio, riesce benissimo l’intento del regista-creatore della performance, Carlo Massari che spiega così il suo spettacolo: “Un irriverente, cinico studio sugli archetipi della miseria umana, sull’inespressività, sulla spregevole crudeltà nelle relazioni interpersonali”.

Poetico l’inizio, emozione in fieri, spenta dal colpo di fucile che echeggia nella sala fino al buio.

Andato in scena al Teatro Biblioteca Quarticciolo.

Creazione originale Carlo Massari / C&C

con Carlo Massari, Emanuele Rosa, Giuseppina Randi

light designer Francesco Massari

produzione C&C Company

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