Il cardinale Giovanni Angelo Becciu, numero due della segreteria di stato vaticana, sarebbe indagato alla luce di un nuovo filone d’inchiesta a Sassari per la gestione della cooperativa guidata dal fratello e nel mirino degli inquirenti ci sarebbe un giro di false fatturazioni per 18 mila chili di pane. A riportarlo la fonte Agi.
Caso Sloane Avenue: il cardinale Becciu è tra gli indagati
Sarebbe tra gli imputati, il cardinale Becciu, per quanto riguarda il noto processo per la compravendita di un palazzo a Sloane Avenue, nel cuore di Londra: risulta indagato per associazione a delinquere nell’ambito del nuovo filone d’inchiesta condotto a Sassari, secondo quanto riporta Agi, che lo vede coinvolto.
Ebbene, secondo quanto riportato dal promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, l’alto prelato sarebbe coinvolto, insieme ad alcuni familiari, in un caso che ha come teatro la diocesi di Ozieri, in Sardegna. Diddi ha infatti reso note le risultanze della rogatoria presso il Tribunale di Sassari, che ha condotto ad accertamenti sulla Cooperativa Spes della cittadina sarda, guidata proprio dal fratello del cardinale, Antonino Becciu.
“Pesanti ingerenze della Curia romana sull’attività della diocesi (di Ozieri) gestita in sostanza dalla famiglia Becciu”
Nel corso della 37ma udienza del processo per la compravendita del palazzo a Sloane Avenue, l’accusa ha definito i documenti ottenuti dalla Guardia di Finanza “particolarmente rilevanti”, ma Becciu e la sua difesa sostengono fermamente di essere all’oscuro di questo nuovo filone d’inchiesta. Ma non è finita qui, perché Alessandro Diddi parla anche di “apprezzamenti su questo tribunale” da parte del cardinale e si riferisce poi ad una campagna di stampa che sarebbe stata orchestrata ad hoc dallo stesso Becciu tramite una serie di giornalisti amici.
Afferma Diddi che sarebbero avvenute:
“Pesanti ingerenze della Curia romana sull’attività della diocesi (di Ozieri) gestita in sostanza dalla famiglia Becciu”.
Il cardinale sembrerebbe coinvolto anche in un giro di false fatturazioni riguardanti bolle di consegna per 18 mila chili di pane, risalenti addirittura al 2018.
Insomma, accuse pesanti per l’alto prelato, numero due della segreteria vaticana, che si dice fermamente estraneo ai fatti e rivendicando la propria innocenza, “confidando profondamente nel Giudice terzo”, come hanno fatto successivamente sapere gli avvocati del cardinale – Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo – aggiungendo poi:
“Il Cardinale sarà in ogni caso pronto a chiarire, con la forza della verità e con il consueto rispetto delle Istituzioni, ogni eventuale ulteriore contestazione”.
Serena Pala
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