“Becoming Led Zeppelin” è travolgente. Il musical si intromette violentemente nel documentario per dare vita a un’opera che i fan di tutto il mondo stavano aspettando da tempo. Il film diretto da Bernard MacMahon è la proposta cinematografica a cui il gruppo non ha saputo rinunciare. Come ha dichiarato ieri Jimmy Page in conferenza stampa: “In passato abbiamo detto di no a diverse proposte miserabili“. Ora il film approda alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e le vibrazioni in sala non possono essere altro che rock.
Ricostruire il percorso dei quattro componenti della band non è stato di certo semplice. Come ha raccontato il regista, Il lavoro di ricerca dei materiali è stato fatto a partire da uno storyboard, approvato previa produzione dal chitarrista Jimmy Page, dal cantante Robert Plant e dl bassista John Paul Jones. I tre miti viventi dell’Inghilterra del cambiamento si raccontano davanti a una telecamera e commentano i momenti del passato, ricordando anche il defunto John Bohnam.
“Becoming Led Zeppelin” vuole ispirare le nuove generazioni a perseguire un sogno, quello di fare musica. Lo fa partendo dal presupposto che se ci sono riusciti quattro ragazzi autodidatta inglesi, chiunque può riuscirci. Con la differenza che “prima per imparare dovevi ascoltare dischi, mentre ora internet offre tutorial per qualsiasi cosa“, parola di Jimmy Page. Questo il concetto su cui si è soffermato più volte il chitarrista, ribadendo di essere un “artigiano” e sarebbe d’obbligo aggiungere: “non uno qualsiasi, ma un’artista che sapeva ascoltare”.

In questi 137 minuti, in cui pare impossibili non cedere al ritmo frenetico dei brani, si ricostruisce il percorso dei singoli componenti. Cosa facevano prima di incontrarsi e diventare i Led Zeppelin? Scorrono le immagini dei primi approcci con gli strumenti, le prime apparizioni in tv, le sessioni di registrazione, fino ad arrivare alla mitica band “Yearbirds“. E poi? Poi ci sono loro quattro, insieme, che partendo dall’Inghilterra conquistarono l’America con il primo album nel 1969 ed entrarono di diritto nella storia della musica mondiale.
Un lavoro meticoloso, archeologico, in cui un contributo importante lo hanno dato i bootleg, filmati registrati abusivamente senza il permesso delle major. Non tutti i mali vengono, però, per nuocere. Se non ci fossero stati gli appassionati alle prese con la telecamera, il pubblico non avrebbe potuto godersi la bellezza dei concerti dei Led Zeppelin. Le live performance, che prima non era solito registrare, sono state montate in sovrapposizione per ricreare l’atmosfera di quei momenti energici e catartici.
Tanti gli aneddoti raccontati in “Becoming Led Zeppelin” che vale la pena scoprire. “Good times Bad Times” si intitolava la famosa canzone della band. In questo caso non c’è dubbio: è sempre un buon momento per fare un tuffo nel passato e rivivere quei momenti che resero miti quattro artigiani del suono. In attesa che il film esca nelle sale cinematografiche, godiamoci il trailer officiale di “Becoming Led Zeppelin“.
Marta Millauro
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