Il 20 Novembre 1952 morì una delle figure più importanti del panorama culturale italiano, Benedetto Croce. Scrittore, filosofo, critico letterario, storico e politico, egli può annoverarsi come fondamentale esponente del neoidealismo, un movimento filosofico che si rifaceva all’idealismo storico e al pensiero di Hegel. Liberalista convinto, Croce fu autore del manifesto degli intellettuali antifascisti.

Benedetto Croce, il filosofo dello “storicismo assoluto”: vita e pensiero

“La storia nostra è storia della nostra anima; e storia dell’anima umana è la storia del mondo”.

Benedetto Croce

Benedetto Croce nacque a Pescasseroli nel 1866. Dopo la morte dei genitori e della sorella Maria avvenuta a causa del terremoto di Cassamìcciola quando aveva diciassette anni, egli si trasferì insieme a suo fratello Alfonso presso il cugino Silvio Spaventa a Roma. In questo periodo iniziò a seguire i corsi di giurisprudenza pur non essendovi molto interessato. Nel 1896 conobbe Giovanni Gentile con il quale fondò la rivista “La Critica” (1903). Croce divenne senatore nel 1910. Fu ministro della pubblica istruzione nel 1920-21 e nel 1943-44. Nel 1947 fondò a Napoli l’Istituto Italiano di Studi Storici e si spense nella stessa città nel 1952. Per quanto concerne la sua vita privata dal 1893 al 1913 fu legato sentimentalmente e convisse con Angelina Zampanelli. Nel 1914 sposò Adele Rossi dalla quale ebbe cinque figli: Giulio, Elena, Alda, Lidia e Silvia.

Lo storicismo assoluto

Per Croce fare filosofia significava conoscere le categorie dello spirito. Egli identificava la filosofia con la storiografia, con la metodologia della storia (storicismo assoluto). Il concetto è l’universale concreto, l’atto conoscitivo dei fatti individuali inseriti nella realtà storica. Sono considerati pseudoconcetti quelli relativi alla matematica e alle scienze naturali; i primi perché universali astratti, i secondi perché particolari concreti. 

Il conoscere storico ossia la storia è la filosofia stessa nella sua concretezza, ed è l’unico giudizio che sia giudizio di verità”.

Benedetto Croce

Giusy Celeste