Rosa Ventrella pubblica per Mondadori una nuova saga familiare ambientata tra i vicoli bianchi di Bari Vecchia.

Rosa Ventrella è nata a Bari ma vive da più di vent’anni a Cremona con marito e figli. Laureata in Storia contemporanea e specializzata in Storia delle donne, insegna Lettere, cura laboratori di scrittura creativa per ragazzi e adulti e collabora con “tuttolibri”, il supplemento culturale della “Stampa”.

Dal suo romanzo Storia di una famiglia perbene (2018) la 11 Marzo Film ha tratto una serie tv che andrà presto in onda sulle reti Mediaset. Con Mondadori ha pubblicato nel 2019 La malalegna, a sua volta opzionato per una serie tv. I suoi romanzi sono tradotti in oltre 20 lingue e 30 paesi.

Bendetto sia il padre. Una storia di violenza patriarcale.

Benedetto sia il padre è il suo ultimo libro. La storia è ambientata a Bari o meglio a Barivecchia, nel quartiere San Nicola, il più antico e malfamato del capoluogo pugliese. Un affollarsi di case bianche solcate da vichi stretti che corrono verso il mare, un posto dove la violenza “ti veniva cucita addosso non appena venivi al mondo”.  Famiglie monadi, in cui i padri picchiavano le mogli perché ne avevano il diritto, i figli assistevano alla vergogna e il contrabbando forniva il pane quotidiano. 

Così è anche nella famiglia di Rosa, detta Rosè. Questo il destino di suo madre Agata, donna bellissima che ha avuto la sfortuna di nascere affascinante e avere così le carte in regola per sposare Giuseppe detto, Faccia d’angelo per la finezza dei lineamenti, il portamento elegante e i denti bianchissimi; tanto quanto nera – ” ‘gniera gniera’ come un pozzo profondo” – aveva l’anima. Uomo bellissimo ma con un’ irresolutezza problematica e animale. Nessuno, tantomeno i fratelli, capisce come si senta Rosa, forse solo il mare. Quel mare di Bari che lambisce la città vecchia custodendone i segreti delle povere anime che la popolano.

Subito fuori casa ci sono i contrabbandieri che lavorano con il padre, la prostituta Marylin sua amica proibita, l’attrazione segreta per un uomo più grande, la Sacra Corona… Nella mente di Rosa tutto assume una dimensione poco definita.

Crescere con la paura del padre

Quello che conta è la paura del benedetto padre che scandisce le sue giornate. Il timore che torni ubriaco, che apostrofi i suoi fratelli come femminucce e che possa ferire la sua adorata madre. Rosa sente che è diversa e scapperà. A Roma con Marco, ragazzo per bene originario del quartiere Carrassi. Uomo fragile anche lui ma in modo diverso da suo padre, che le darà una figlia meravigliosa.  Ma finchè non tornerà nel groviglio delle strade bianche della città vecchia, dalla madre malata e dal padre che la vecchiaia a reso inerme, non si ritroverà mai. 

Tornare al punto di partenza, dove è stato scritto il nostro destino di donne

E quel giorno arriva puntuale e si annuncia con una telefonata che la catapulta di nuovo a Bari con una consapevolezza nuova e un matrimonio appena finito. 

Quanto di quel che abbiamo vissuto da bambini ci rimane attaccato alla pelle? Ci si può salvare dal male che abbiamo respirato crescendo?

Rosa Ventrella ha scritto un romanzo coraggioso, animato dalla volontà di smascherare la violenza che affonda le sue radici, dure e nodose come quelle degli olivi, nella storia di tante famiglie.

Il suo modo di scrivere dolce e feroce mettere in scena la capacità di perdonare e rinascere.

Una storia di ricerca di emancipazione dal patriarcato attraverso il perdono

La consapevolezza della femminilità non può esserci senza l’emancipazione dal patriarcato. Finché non ci si libera dai modelli di violenza maschili subiti, è impossibile salvarsi. Neanche scappare in un altra città, sposarsi con un altro uomo può farlo. Gli schemi ripetuti saranno gli stessi se non c’è conciliazione con quello che si è state attraverso il perdono.

Forse, solo la vecchiaia annulla gli impeti animali insiti nei matrimoni basati sulla legge arcaica scritta dal pugno maschile.

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@Milavagante