Chi fa del bene si fa del bene. Dietro questo apparente gioco di parole c’è una verità molto importante, che è confermata anche dagli studi scientifici. Una ricerca effettuata dalla British Columbia University, per esempio, ha permesso di scoprire che il volontariato e le donazioni sono correlati a un calo dei valori della pressione arteriosa. Questo vuol dire che si può usufruire di un beneficio, in termini di salute, che può essere paragonato a quello che viene garantito dal movimento e dalle attività sportive. Una ricerca eseguita dalla Exeter University, in Gran Bretagna, ha invece ipotizzato che chi fa beneficenza vive più a lungo rispetto a chi non la fa. Insomma, sembrano esserci un sacco di buone ragioni per iniziare a fare beneficenza.
Il volontariato
Se si decide di prendere parte alle attività svolte da un’associazione di volontariato, si ha la possibilità di scoprire Paesi nuovi e culture con cui non si è mai entrati in contatto. L’opportunità di toccare con mano quel che è diverso è senza dubbio preziosa perché aiuta ad aprire la mente, il che vuol dire ampliare gli orizzonti sociali e culturali. Per altro, cimentarsi nel volontariato non è la sola opzione a disposizione di chi vuol provare a fare del bene. Per esempio, non tutti hanno abbastanza tempo da dedicare al volontariato, un po’ per motivi di lavoro, un po’ per gli impegni di famiglia; ma se si desidera far del bene si può pensare di ricorrere alle donazioni una tantum, grazie a cui è possibile aiutare delle organizzazioni no profit. Nel nostro Paese ci sono varie associazioni che operano a sostegno dei bisognosi. Ebbene, una donazione contribuisce a fornire ai volontari le risorse di cui necessitano per poter svolgere la propria attività.
Fare del bene è importante
Il tempo che si trascorre facendo del bene permette, tra l’altro, di acquisire più fiducia in sé stessi. Infatti prestare aiuto al prossimo ha ripercussioni positive a livello di autostima, e più in generale incide sull’animo di chi si dedica a questa attività. E ci possono essere vantaggi anche sotto il profilo professionale, perché grazie alle attività di volontariato è possibile imparare cose nuove, che vanno ad arricchire la personalità del singolo. Non è un caso se le esperienze di volontariato vengono spesso inserite nel curriculum vitae di chi si candida per un posto di lavoro.
Stop alla depressione e all’ansia
Secondo quel che è stato rilevato da vari studi scientifici, se si aiuta il prossimo è possibile migliorare la propria salute, dal momento che le buone azioni consentono di contrastare la depressione e l’ansia. È come se il volontariato fosse una missione da portare a termine e producesse uno scopo da perseguire. Quel che è certo è che questo tipo di attività permette di conoscere un sacco di persone che hanno piacere ad aiutare il prossimo. Volendo, quindi, si può sfruttare questa occasione per iniziare a sentirsi parte di un gruppo ed espandere le proprie relazioni sociali.
Quando e come fare del bene
In molte circostanze, è sufficiente un gesto in apparenza insignificante ma dettato dal cuore per far sì che la giornata di una persona in difficoltà possa cambiare. Che si tratti di devolvere una somma di denaro o di dedicare un po’ di tempo a chi ne ha bisogno, il volontariato e la beneficenza sono obiettivi a cui tutti noi dovremmo tenere, proprio perché fare del bene è utile sia a chi il bene lo riceve sia a chi il bene lo offre.