Un Matteo Berrettini ingiocabile al servizio supera in tre set un ottimo Carreno Busta e conquista dei quarti di finale storici. Il romano diventa infatti il quarto italiano della storia ad arrivare tra i migliori otto dell’Australian Open dopo Giorgio De Stefani, Nicola Pietrangeli e Cristiano Caratti.

Berrettini attiva il martello nei momenti importanti

Nei primi game del set Berrettini soffre il gioco pesante da fondocampo di Carreno Busta, abile in uscita dal servizio a creare crateri vicino i piedi dell’avversario. Il romano si fa trovare troppo lento e poco preparato alle frequenti prime dello spagnolo, colpendo spesso sulla rete o troppo fuori dal campo. Gli unici punti che riesce ad acciuffare in risposta vengono da errori di Carreno o quando l’avversario gli concede di colpire la palla con il micidiale dritto a sventaglio. Ci vuole addirittura il duplice aiuto del santo nastro nel decimo game a permettergli di trovare un preziosissimo break. Nel gioco successivo Carreno, sentitosi derubato dalla fortuna, prova a reagire d’orgoglio e risponde aggressivo, ma trova il martello di Berretto che ne estingue l’impeto. Quattro ace mortiferi (più di tutti quelli piazzati nei precedenti turni di servizio) e il devastante dritto in uscita dal servizio permettono a Matteo di uscire da un game complicato e chiudere il primo set sul 7-5.

All’inizio del secondo set pare che lo spagnolo stia ancora pensando ai due nastri colpiti da Berrettini e garantisce tre chance consecutive di break all’avversario. D’un tratto però rinsavisce, torna a bucare il campo con la prima e ribalta un Berrettini forse poco cinico in alcuni frangenti. Lo stesso cinismo che gli manca quando sul 30 pari del quarto game butta sulla rete un dritto da metà campo che gli avrebbe potuto garantire una velenosa palla break. Carreno però sembra aver perso la sicurezza e la solidità della prima frazione e in risposta soffre maledettamente le saette di prima di Matteo. Lo spagnolo nel nono game è costretto a salvare una palla break che sa tanto di set point e riesce a contenere un Berrettini, sprecone ma certamente con il gioco in mano, fino al tie-break. Come nel dodicesimo game del primo set Matteo percepisce il momento importante e mette in azione il martello pneumatico che gli spiana la strada alla conquista anche del secondo set.

Matteo conquista un quarto storico

Il copione del terzo set è in linea con quello dei set precedenti: Matteo ingiocabile al servizio, con cui non smette di far atterrare sul campo avversario ace (saranno 28 a fine partita) e prime palle; Carreno Busta che deve attingere dalle proprie riserve per tenere lontano l’avversario dal break. A metà set lo spagnolo sembra aver più energie residue rispetto a Berrettini, che dà la parvenza di essere poco reattivo. Nel decimo gioco, sul 5-4 per Matteo, quest’impressione sembra trovare una conferma, con il tennista iberico che si porta avanti 40-0 e pare essere già proiettato a un potenziale tie-break. Da lì però Carreno commette un suicidio sportivo e, perdendo cinque punti consecutivi, consegna la vittoria all’azzurro.

Con il successo sullo spagnolo, Berrettini diventa il quarto giocatore di sempre a raggiungere i quarti di finale a Melbourne dopo Nicola Pietrangeli (1957), Giorgio De Stefani (1935) e Cristiano Caratti (1991), il secondo a riuscirci nell’Era Open. Inoltre diventa il primo italiano (e decimo tra i giocatori in attività) a conquistare i quarti di finale di tutti i tornei del Grand Slam. Con la vittoria inoltre Berrettini si garantisce il sesto posto nel ranking ATP scavalcando Andrey Rublev, eliminato dal torneo ieri da Marin Cilic. Ai quarti Matteo adesso se la vedrà con Gael Monfils; il parigino è in una fantastica condizione ed è l’unico in questi Australian Open a non aver mai perso un set.

ENRICO RUGGERI

Photo Credit: via Twitter, @federtennis

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