”Esagerata”. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito la risposta militare che Israele ha dato all’assalto subito da Hamas il 7 ottobre scorso attaccando la Striscia di Gaza. “Sono dell’idea, come sapete, che la condotta della risposta a Gaza, nella Striscia di Gaza, sia stata esagerata”, ha detto Biden ai giornalisti alla Casa Bianca.

Ora ”si sta facendo grande pressione per arrivare a un cessate il fuoco che possa portare la liberazione degli ostaggi” ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. Per quanto riguarda la situazione della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, “ci sono molte persone innocenti che muoiono di fame, molte persone innocenti che sono nei guai e muoiono, e questo deve finire”. Gli Stati Uniti inoltre “non sostengono l’estensione delle operazioni militari dell’esercito israeliano nella città di Rafah”, nel sud della Striscia, poiché rappresenterebbe “un disastro” per i palestinesi che si trovano in questa zona, dove si trovano migliaia di sfollati provenienti da luoghi precedentemente evacuati e costantemente bombardati, ha dichiarato quindi il portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. 

“Più di un milione di palestinesi sono rifugiati a Rafah e dintorni. È lì che è stato detto loro di andare, quindi ci sono molti sfollati – ha affermato Kirby in una conferenza stampa – L’esercito israeliano ha l’obbligo speciale, quando conduce le operazioni, di “assicurarsi di tenere conto la protezione dei civili innocenti, in particolare di quelli che sono stati spinti a sud dalle operazioni più a nord”. Israele ha annunciato che intende espandere la lotta contro Hamas nella zona di Rafah, nel sud del Paese, un’area ad alta densità di popolazione. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha indicato la scorsa settimana – e lo ha ribadito all’inizio di questa – che l’esercito israeliano avrebbe raggiunto “luoghi dove non avevano ancora” combattuto, sia nel centro che nel sud dell’enclave. “Soprattutto nella roccaforte degli ultimi militanti di Hamas rimasti a Rafah”. Ci sarebbero almeno tre bambini tra le otto persone uccise questa mattina negli attacchi israeliani contro case residenziali a Rafah. Lo riferisce l’agenzia di stampa statale palestinese Wafa.  Quattro persone sono state uccise e altre ferite anche nel bombardamento di un asilo che ospitava sfollati nella città di az-Zawayda, nel centro di Gaza, e una persona è rimasta uccisa in un bombardamento a Deir el-Balah. Oltre 350 corpi sono stati intanto portati da Gaza in Israele dall’inizio della guerra per essere controllati per vedere se fossero i resti di ostaggi israeliani. Lo ha riferito la radio israeliana Kan Reshet Bet.

I corpi sono stati portati al Centro nazionale israeliano di medicina legale ad Abu Kabir.  I corpi che si sono rivelati non appartenenti agli ostaggi sono stati restituiti a Gaza. All’inizio di gennaio, filmati da Gaza mostravano l’Idf riesumare i corpi da un cimitero nel sud di Gaza, con l’esercito che diceva a Nbc News di condurre “precise operazioni di salvataggio degli ostaggi nei luoghi specifici in cui le informazioni indicano che potrebbero essere localizzati i loro corpi”.