Capo protagonista di ogni estate, il bikini è riuscito a farsi strada tra le mille controversie, discussioni e censure alle quali è stato soggetto negli anni. Compagno fedele di ogni vacanza, questo particolare costume da bagno è diventato con il passare del tempo mezzo di seduzione e praticità. Negli anni ha subito una fantastica trasformazione.
Evoluzione del Bikini
Nonostante il successo planetario del bikini, la sua evoluzione è stata molto lenta e vide l’arrivo di questo piccolo pezzo di stoffa come un grande scandalo per la morale dell’epoca. Un centimetro dopo l’altro sono caduti i pregiudizi, le condanne e i divieti, che riuscirono a sdoganare così il bikini sia in spiaggia che al cinema. Cresceva sempre di più anche l’emancipazione delle donne. Complice l’euforia degli anni ’80, l’idea di bikini cambiò drasticamente e si adeguò a un clima collettivo di spensieratezza ed esuberanza. Ma negli anni ’80 non furono solo le dimensioni a cambiare: a impressionare il pubblico furono anche gli insolenti e gioiosi colori fluo e le fantasie appariscenti, come le stampe a fiori o le righe marinare. Nel corso di pochissimi anni il costume a due pezzi diventò così un incredibile e irrinunciabile strumento di seduzione, oltre che un simbolo di libertà.
Come è cambiato
Abbandonate le culotte coprenti e i reggiseni castigati, il bikini venne arricchito da frange, volants, decori in metallo o in plastica, ricami di perline e trafori all’uncinetto. Che sia colorato, a vita alta, monospalla, a fascia, con inserti in pizzo, con fiocchetti, con coppe push up o a triangolino, anno dopo anno il costume a due pezzi ha seguito le tendenze estive che la moda del beachwear imponeva al pubblico, diventando così uno dei capi più controversi e camaleontici degli ultimi decenni. Il bikini diventa così il simbolo di libertà delle donne.
Sara Marchioni
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