Bill Murray e Wes Anderson in una foto dal set di "Le avventure acquatiche di Steve Zissou" © web
Bill Murray e Wes Anderson in una foto dal set di “Le avventure acquatiche di Steve Zissou” © web

Bill Murray è una certezza nel panorama hollywoodiano: attore poliedrico ed eccentrico che sa inserirsi alla perfezione in ogni contesto e in ogni genere, senza mai risultare di troppo o inadeguato. Una peculiarità non da tutti, e che di certo è balzata all’occhio attento e acuto di Wes Anderson, uno dei registi più raffinati e sofisticati in circolazione.
Proprio per il suo talento camaleontico, Murray deve essere sembrato al regista texano un attore da non lasciarsi scappare e da inserire obbligatoriamente nel cast corale dei suoi film.
Benvenuto in famiglia, Bill.

Storia di un sodalizio e di un annichilimento

Bill Murray in "Grand Budapest Hotel" © web
Bill Murray in “Grand Budapest Hotel” © web

Il primo film in cui i due collaborano è Rushmore, e nel 2001 è la volta di I Tenenbaum, in cui Murray interpreta Raleigh St. Clair, uno psicologo depresso e ignavo di fronte alle decisioni della giovane (ex) moglie Margot (Gwyneth Paltrow). Ma è con Le avventure acquatiche di Steve Zissou che Bill Murray afferra (letteralmente) il timone e guida da assoluto protagonista un altro grande cast, tra vecchie e nuove conoscenze.

Murray sarà presente in tutti i lavori successivi di Anderson: da Il treno per il Darjeeling all’imminente The French Dispatch, non risparmiandosi neanche come doppiatore. Presta infatti la voce nei due film d’animazione diretti da Wes Anderson, Fantastic Mr. Fox e L’isola dei cani.

Bill Murray in "I Tenenbaum" © web
Bill Murray in “I Tenenbaum” © web

L’efficacia della collaborazione tra Bill Murray e Wes Anderson sta probabilmente nel porsi lo stesso obiettivo: creare un prodotto che, per quanto utopistico a livello scenografico e maniacale a livello registico, sia il più reale possibile. Le tragicommedie del regista texano sono ricche di humor a tinte nere e di spunti di riflessione ansiosi e pulsanti, nonostante siano celati sotto una coperta rosa pastello.
I personaggi interpretati di volta in volta da Murray rappresentano l’annichilimento dell’uomo contemporaneo, immerso negli onori ma isolato dal resto del mondo, chiuso in una bolla di depressione, solitudine e sfiducia nel genere umano, dove l’aria comincia a scarseggiare.

Per approfondire:
The French Dispatch rinviato a ottobre
Vorrei vivere in un film di Wes Anderson

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CHIARA COZZI