“Birds Of Prey: La Fantasmagorica Rinascita di Harley Quinn” arriva nelle nostre sale il 6 febbraio, portando con sé un’inaspettata scarica di adrenalina. Prepariamoci quindi a scoprire se la folle Harleen Quinzel riuscirà finalmente a conquistare l’indipendenza dal suo Puddin’.
Birds Of Prey è sicuramente un film dalla storia particolare: in poche parole per molto tempo non si era ben capito cosa volessero farci con questo titolo.
Un giorno, improvvisamente, è stato poi annunciato come lo stand alone incentrato sull’Harley Quinn interpretata dalla magnifica Margot Robbie.
Questo effettivamente poteva lasciare un po’ perplessi (e confesso di esserlo stata io stessa), anche perché, per quanto Margot Robbie fosse perfetta nei panni della fidanzata del Joker, il film della Suicide Squad non ha reso giustizia a niente e nessuno, e la paura di veder ripetere gli errori del passato era pericolosamente concreta.
Ma Mistah J ormai non c’è più, Suicide Squad è un brutto ricordo nel passato di tutti, e a quanto pare Harleen è pronta a far vedere a tutti di che pasta è fatta, riappropriandosi della sua indipendenza a suon di tantissime mazzate.
Birds Of Prey: Harley & Co. tra adrenalina e girl power
In realtà non c’è molto da discutere, “Birds Of Prey: La Fantasmagorica Rinascita di Harley Quinn” è sicuramente un film riuscito, in grado di tenerti incollato allo schermo, farti ridere e regalarti quella piacevole scarica di adrenalina che un buon film d’azione dovrebbe sempre essere in grado di dare.
E’ soprattutto un film basato su personaggi dei fumetti piuttosto diverso dai soliti che ormai siamo abituati a vedere: non solo un grande show fatto di effetti speciali e poca sostanza, ma una storia caratterizzata dall’attenzione per i personaggi, dalla sana e cruda violenza, e dagli stunt incredibili, reali, tangibili, che rendono il tutto più coinvolgente.
Certo non diverso come il “Joker” di Todd Phillips, ma neanche noioso come l’ennesimo Avengers.
In poche parole, meno CGI e più mazzate.
Se il tutto lo inserisci in un lungometraggio che dovrebbe parlare dell’emancipazione di una donna dal proprio fidanzato e da una relazione abusiva, hai un contrasto che lo rende ancora più succulento.
Si, perché se ti ritrovi di fronte ad un film che come sottotitolo ha “the Fantabulous Emancipation of One Harley Quinn” la prima cosa che ti viene in mente è il solito film femminista stereotipato, in cui si inneggia al girl power senza niente di concreto alla base.
Ma visto che la protagonista è Harley Quinn, questo effettivamente non poteva accadere.
Avrebbe dovuto portare la sua inconfondibile firma, avrebbe dovuto raccontare la sua versione dell’emancipazione femminile, e così effettivamente è stato.
Proprio per questo motivo, sembra che per lei e per le Birds Of Prey, che qui sono formate da Black Canary, The Huntress, Renee Montoya, e la gentile partecipazione di Cassandra Cain, la soluzione a tutti i problemi sia riempire di botte ed uccidere con deliziosa violenza chiunque si metta sulla loro strada.
E questo a noi piace.
Nel complesso comunque non è solo la visione violenta e colorita di emancipazione a rendere Birds Of Pray un bel film, ma la sua spettacolare esecuzione.
I suoi punti di forza sono infatti un comparto di stunt incredibile, una componente visiva molto accattivante e ben sfruttata, dei colori fantasmagorici ed un humor in grado di rendere tutto più frizzante.
Persino la storia di base, che non vanta tutta questa originalità, si presta bene allo scopo e risulta nel complesso solida e coinvolgente.
Insomma, se si uniscono questi elementi, il risultato è un colorato vortice adrenalinico che ti scuote per quasi due ore, lasciandoti alla fine piacevolmente soddisfatto.
Birds Of Prey: personaggi vecchi, personaggi nuovi e inaspettato spessore
Quando si ha a che fare con film basati su personaggi di fumetti, si possono incorrere in tanti pericoli: non riuscire a rendere bene la vera essenza della figura che si sta prendendo in considerazione, non avere abbastanza tempo per introdurre i protagonisti in maniera soddisfacente (un dettaglio che Justice League ha pensato bene di ignorare), avere degli attori incapaci di reggere il ruolo e così via…
Birds Of Prey invece, non sembra soffrire quasi per niente di questo tipo di problematiche.
Certo, un grande aiuto lo da sicuramente il fatto che il film sia sorretto da una protagonista come Margot Robbie, che, oltre ad essere perfetta nel ruolo, è anche un’ottima attrice, in grado di conferire un’intensità inaspettata al suo personaggio.
Tuttavia, bisogna dare anche credito alla sceneggiatura, che scava in profondità nella storia di Harley, e nel suo tentativo di capire chi sia e come possa sopravvivere al di fuori di quella relazione che l’ha definita per così tanto tempo.
Se la sceneggiatura non è in grado di sostenere il personaggio infatti, l’attore può essere anche da Oscar, ma non riuscirà mai ad ottenere una performance soddisfacente (il mio pensiero va al povero Jared e al suo Joker, che non avrebbe mai potuto essere più di quello che è stato, a causa di una pessima scrittura).
Birds Of Prey invece, riesce a presentare Harley Quinn sotto una nuova luce, e avventurarsi all’interno del personaggio in maniera sorprendente per un’opera del genere, in particolare perché fatto nella personalissima maniera della protagonista.
Harley è fuori di testa, e così è il suo percorso per ritrovare se stessa, rendendolo sicuramente più interessante, divertente e spiazzante del normale.
Anche il resto delle ragazze riescono a cavarsela inaspettatamente bene nel loro ruolo, fornendoci il ritratto di tre personalità (quattro se ci mettiamo anche Cassandra) differenti e molto convincenti.
Che sia il tentativo di ritrovare la propria “voce” per Dinah Lance, il sanguinoso percorso di vendetta di Helena Bertinelli o la lotta di un poliziotto schiacciato dalla propria professione per Renee Montoya, ogni storia sostiene bene la trama principale e ci regala emozioni diverse e potenti.
Ma una storia non è completa senza un buon cattivo, ed in questo caso possiamo fare i complimenti a Ewan McGregor per aver dato vita ad uno spietato ed ossessivo Roman Sionis.
Terrificante al punto giusto, completamente pazzo e anche spaventosamente fragile, il Black Mask di McGregor supera a pieni voti il test per un villain in grado di fornire un peso considerevole al “lato oscuro” del film.
La rinascita di Harleen
In conclusione quindi, questa è veramente “La Fantasmagorica Rinascita di Harley Quinn“: nata con un enorme potenziale in un film scritto male, Harley è riuscita finalmente a conquistare il suo spazio, non solo lontano dal suo Puddin‘, ma nel mondo dei cinecomic, grazie ad un lungometraggio che ha completamente ribaltato le aspettative.
Divertente, adrenalinico, violento, pieno di colore e mazzate (si potrebbe dire quasi di mazzate colorate), fuori di testa come la sua protagonista, Birds Of Prey saprà sicuramente coinvolgervi a 360°, facendovi passare due ore piuttosto movimentate, mentre accompagnerete Harley Quinn nel suo personalissimo e stravagante percorso per riconquistare sé stessa.
Appuntamento quindi in tutte le sale dal 6 gennaio, pronti a farvi stravolgere da quest’avventura al femminile, abbastanza fuori dal comune.
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