Il precursore del “Black history month” (mese della storia dei neri) fu lo storico Carter G. Woodson. Nel 1926 l’afroamericano si unì all’ASALH (associazione dedita allo studio e alla divulgazione della storia degli afroamericani). Così stabilì per la celebrazione, la data nella seconda settimana del mese di febbraio. Non a caso nel periodo durante il quale ricorrono il compleanno di Frederick Douglass e del Presidente Abramo Lincoln.
Nato in Virginia e figlio di genitori analfabeti che avevano vissuti gli orrori della schiavitù Woodson, dovette lottare non poco per riuscire a studiare solo in maniera sporadica. Lavorò assieme alla sua famiglia in un’azienda agricola e nelle miniere di carbone in West Virginia. All’età di vent’anni finì le scuole superiori e continuò a studiare fino a conseguire un dottorato in storia presso l‘Università di Harvard. Col passare del tempo Woodson maturò la salda convinzione che per sradicare le più tenaci forme di razzismo era fondamentale far sapere quanto grande fosse il contributo dei neri alla società.
La Black history month e il supporto dei Presidenti americani
Cosi in collaborazione con L’ASALH realizzò una mostra dedicata alla storia e ai progressi in cui i neri si erano distinti. Inoltre, nonostante la scarsità di fondi e di supporto, Woodson e i suoi colleghi crearono il primo giornale della storia degli afroamericani. Oggi è conosciuto come il Journal of African American History.
“Per giustificare le ingiustizie inflitte ai neri, le persone… fanno appello a falsità calunniose affermando che i neri siano una razza inferiore che non ha mai sviluppato una civiltà… in occasione della Black History Week richiamiamo l’attenzione sugli afroamericani in ogni parte del mondo per mostrare che anche in schiavitù i risultati raggiunti sono innegabili”. Scriveva Woodson nel 1945.
Il coraggio di un singolo a difesa dei diritti dei neri
Carter G. Woodson morì nel 1950 e nel 1975 il Presidente Gerald Ford riconobbe ufficialmente la “settimana della storia degli afroamericani” in un messaggio pubblico. Il presidente dichiarò che fosse “decisamente opportuno” dedicare una settimana in segno di riconoscimento del contributo degli afroamericani alla vita e alla cultura americane. Nel 1976 in occasione del bicentenario della nazione, l’ASALH estese la settimana all’intero mese di febbraio.
Si arrivò così fino al febbraio del 1986, quando il Congresso approvò una legge che designò il mese di febbraio come il “Black history month“. Da allora ogni febbraio è dedicato alle eccellenze dei neri, al loro apporto al progresso dell’umanità. La lotta allo studio e l’impegno profuso da un singolo, ha permesso nel tempo di combattere e abbattere pregiudizi che purtroppo ancora oggi in alcuni casi resistono nelle pieghe della stupidità umana.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina (Black History Month) photo credit: africalandilmionuovoblog.blogspot.com