A partire da sabato 4 luglio, le Gallerie degli Uffizi e Black History Month Florence propongono il ciclo di appuntamenti Black Presence. Ogni sabato si scoprirà un’opera per approfondire la presenza della figura africana nell’arte.
Il tema della discriminazione razziale è più che mai attuale. In un clima di lotta per i diritti, talora connotato da slanci iconoclastici, sembra urgente conoscere la storia piuttosto che limitarsi a distruggerne alcune raffigurazioni. In questo scenario sopraggiunge il progetto Black Presence, un viaggio tra le presenze di personaggi africani nei i capolavori degli Uffizi. Non a caso gli appuntamenti prendono avvio nel giorno in cui negli Stati Uniti si festeggia l’indipendenza (Independance Day). La ricorrenza quest’anno si carica di ulteriori messaggi di sensibilizzazione sul razzismo nei confronti degli afroamericani, in seguito ai fatti avvenuti di recente.
Black Presence: le culture afro-discendenti in Italia
Il progetto Black Presence è ideato e curato da Justin Randolph Thompson in collaborazione con l’Area Strategie Digitali e l’Area Mediazione culturale e Accessibilità delle Gallerie degli Uffizi. Thompson è direttore e cofondatore della rete inter-istituzionale Black History Month Florence, che nasce dall’originario Black History Month, fondato nel 1926 negli Stati Uniti. Nato per supportare l’integrazione della storia afroamericana nelle scuole, si è trasformato negli anni in una rassegna di eventi sempre più nota e diffusa a livello internazionale. Da cinque anni anche la città di Firenze ha accolto gli eventi dedicati al Black History Month. L’edizione di quest’anno ha subito le inevitabili conseguenze della pandemia, si è dunque pensato di dare vita a una diversa forma di sensibilizzazione, sfruttando le piattaforme social. Gli appuntamenti del 4 luglio saranno due: una diretta su TikTok alle 20.00 e una diretta su Facebook alle 21.00.
Musica e arte agli Uffizi
I capolavori presentati da Thompson nel corso degli appuntamenti, si distinguono per le figure dalla pelle scura che si stagliano sulla tela. Sono la testimonianza di un passato in cui l’Africa – come l’Asia e le Americhe – suscitava grande interesse in quanto culla di realtà diverse da quella europea. Esiste infatti una grande produzione artistica rinascimentale, nata dall’influenza esotica esercitata dalle conquiste e dai viaggi esplorativi. Per l’aristocrazia europea ricevere un’alta carica proveniente dall’Africa tra i propri ospiti, era sinonimo di prestigio. Lo era altrettanto annoverare un “moro” (come venivano definiti i servitori di provenienza africana) tra la propria servitù.
Il contributo di Black Presence offre la preziosa occasione di conoscere da vicino opere dall’eccezionale valore artistico, dando allo stesso tempo la possibilità di riflettere su tematiche estremamente attuali. Dal ritratto del Re d’Etiopia voluto da Cosimo I de’ Medici al Baldassarre riccamente vestito nell’Adorazione dei Magi di Dürer, alle 20.00 Thompson condurrà tra le sale degli Uffizi in un viaggio insolito e coinvolgente. A seguire il polistrumentista Gabin Dabirè che si esibirà durante la diretta delle 21.00. Il concerto con strumenti tradizionali africani, sarà eseguito davanti al Perseo che libera Andromeda di Piero di Cosimo.
di Flavia Sciortino
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