Negli ultimi 10 anni nessuna casa di produzione ha avuto, per il cinema di genere, un’importanza paragonabile a quella della Blumhouse Productions.

Fondata nel 2000 da Jason Blum e specializzata in film horror a bassissimo costo, la Blumhouse ha avuto un successo commerciale talmente grande da diventare una delle colonne portanti del cinema mainstream. Nonostante i risultati altalenanti però, non si è mai perso di vista l’obbiettivo originario: realizzare film che siano fruibili dal grande pubblico ma allo stesso tempo originali e in grado di far riflettere, pur assicurando un sensibile tornaconto economico.

Ecco i 7 film più importanti prodotti dalla Blumhouse dalla sua fondazione a oggi!

Paranormal Activity (2009)

Blumhouse (Foto dal web)
La tecnica del falso documentario (Foto dal web)

Menzione d’onore per il film da cui tutto ebbe inizio. Nonostante lo scarso valore artistico Paranormal Activity è il primo vero successo planetario della Blumhouse. Costato 15.000 $ e girato in 10 giorni interamente nella casa del regista Peli, ha incassato 193 milioni di dollari in tutto il mondo. Questo successo ha inoltre rilanciato la moda del falso documentario, portando ovviamente alla realizzazione di ben 5 seguiti del primo capitolo.

Insidious (2011)

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Con questo film la Blumhouse porta tra le sue file James Wan, regista di talento che si era fatto conoscere al grande pubblico con il primo Saw. Fortunato capostipite di una saga composta da ben 4 capitoli, Insidious racconta le vicende della famiglia Lambert e della medium Elise, impegnati a comprendere gli strani fenomeni che hanno colpito la famiglia e la loro casa. Costato un milione e mezzo di dollari, ne incassa quasi cento nel mondo.

Sinister (2012)

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Probabilmente il mio preferito tra gli horror prodotti dalla Blumhouse. Sinister racconta la storia di uno scrittore di cronaca nera che, con la sua famiglia, si trasferisce in una casa nella quale in passato si sono svolti alcuni violenti omicidi. Un film terrificante (e un finale che fa accapponare la pelle) sia per la trama, sia grazie alla perizia tecnica del regista –Scott Derrickson– che riesce a creare tensione con ogni movimento di macchina.

Le streghe di Salem (2013)

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Rob Zombie è un regista fuori dagli schemi, affermato e apprezzato soprattutto dagli amanti del genere horror: con Le streghe di Salem firma una delle sue opere più personali. Heidi Laroque fa la dj radiofonica per un’emittente di Salem, Massachussets. Un giorno riceve per posta il disco di una band sconosciuta e decide di mandarlo in onda, terribili conseguenze ne deriveranno e Heidi si pentirà ben presto di ciò che ha fatto. Film estremo è controverso, è inevitabilmente uno dei più grandi flop commerciali della Blumhouse.

La notte del giudizio (SAGA COMPLETA)

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Una saga cinematografica ingiustamente bistrattata da critica e pubblico. Dato il lodevole intento di mostrare la suddivisione classista della società (e come i più ricchi cerchino di creare conflitti tra i più poveri), giusto è che questi film siano realizzati in modo da essere visti dal maggior numero di persone, specialmente nelle classi sociali più basse. La storia è arci-nota: per ridurre la criminalità e risollevare l’economia del paese, il governo degli Usa ha istituito lo Sfogo,per una sola notte all’anno tutti i crimini sono consentiti, compreso l’omicidio.

Whiplash (2014)

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Tutti conoscono Whiplash , ma forse non tutti sanno che è un progetto della Blumhouse. Acclamato dalla critica fin dalla sua prima proiezione, è stato il trampolino di lancio per la carriera di Damien Chazelle (LA LA Land, First Man), oltre a fare incetta di premi (tre oscar, premio U.S Dramatic al Sundance Film Festival e tanti riconoscimenti a J.K. Simmons come miglior attore non protagonista). I punti di forza di Whiplash stanno nella regia, nel montaggio e nel sonoro, il che dimostra come anche un film fatto con pochi soldi ma con tante idee e tanta tecnica possa diventare un capolavoro.

Scappa – Get Out (2017)

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Scritto e diretto dal comico Jordan Peele, è notoriamente il primo film “horror” candidato all’oscar come miglior film. Pur non risparmiato dalla tempesta di polemiche che ha colpito l’Academy per le candidature di dubbio valore artistico ma dettate da scelte politiche, il film ha comunque avuto un successo commerciale senza precedenti (costato 4,5 milioni di dollari, ne ha incassati più di 250 nel mondo). Un film interessante e ben fatto in cui si mescolano tanti generi cinematografici, dal thriller al dramma, dall’horror alla commedia, pur denunciando lo spietato razzismo che ancora è estremamente diffuso negli stati del sud degli Usa.