La stagione che si aprirà il prossimo 22 novembre porterà con sè diverse domande ed interrogativi. Uno di questi ha per protagonista il team BMW, chiamato a iniziare un nuovo percorso senza Antonio Felix Da Costa.
BMW Season Six – A giudicare dai test pre-stagionali di Valencia, sembra che poco sia cambiato dal 2018. In tutte e tre le giornate di prova, la vettura ha mostrato una buona performance, dando la possibilità a Gunther di concludere nella parte alta nella classifica dei tempi. Anche Sims, seppur facendo qualcosa di diverso dal compagno, è parso in forma. Speriamo che tale velocità sappia trasformarsi in costanza di rendimento.
BMW Season Six – Una nuova coppia di piloti
Perso il portoghese Da Costa, passato in DS Techeetah, la squadra BMW i Andretti Motorsport ha siglato un contratto con Gunther, ex pilota Dragon. Il tedesco affiancherà così Sims, nella speranza di poter ambire al titolo. Vi sono buone possibilità che BMW sia un buon competitor: Gunther sembra essersi ambientato bene e il talento non gli manca. La passata stagione ha infatti ottenuto la SuperPole ben due volte, nonostante il diciassettesimo posto finale.
Alexander Sims invece ha già avuto modo di correre con BMW, quindi potrà sicuramente dare una mano al nuovo compagno di team. Vi sono tuttavia delle perplessità sul suo possibile rendimento. Nella passata stagione infatti il britannico non è riuscito a rispondere ai risultati di Da Costa, e nella ultima parte di campionato è scivolato in una spirale senza fine. Ciò si è acuito a causa di un decadimento delle prestazioni dell’intera squadra, ma al momento rimangono degli interrogativi.
BMW Season Six – Alla ricerca della continuità
Ben 12 volte fuori dai punti durante la stagione 2018/2019. Troppe per avere come obiettivo la conquista del campionato. La stagione ventura dovrà dunque portare con sè il vento del cambiamento, altrimenti non servirà a nulla. Le premesse infatti si devono concretizzare, poiché l’anno scorso la decadenza è stata lenta e graduale. Dai test dello scorso anno BMW sembrava una superpotenza, poi ha chiuso al quinto posto finale.
Non si deve quindi ripetere lo stesso errore due volte e lavorare a testa bassa e con grande umiltà. Malgrado chi vi scrive non abbia avuto nessuna esperienza nel motorsport, ciò che serve per vincere è una discreta dose di self control e voglia di migliorarsi costantemente. La squadra viene dunque al primo posto e gli stessi drivers dovrebbero saperlo. Altrimenti si rischia di compromettere una gara e il rapporto tra piloti (ricordate l’ePrix di Marrakesh) con conseguenze ancora più gravi.
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